L'ultima opera dello scrittore Osvaldo Martani, in libreria “una soave melodia dell'anima”

La silloge, che raccoglie il meglio della sua produzione poetica, è proposta al Premio Strega Poesia 2024

L'ultima opera dello scrittore Osvaldo Martani, in libreria “una soave melodia dell'anima”
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Mercoledì 3 Aprile 2024, 11:08

Un bel riconoscimento per lo scrittore comasco Osvaldo Martani che è stato proposto al Premio Strega Poesia 2024. con la silloge Una soave melodia dell’anima, nella quale l’autore propone diversi inediti plasmati sui capitoli della sua vita che ormai supera abbondantemente il mezzo secolo di pratica scrittoria: "Questa scelta -spiega Martani- si è rivolta in particolare alla misura breve, in genere poco praticata da un autore preso dal bisogno di dire tutto, dalla necessità di affrontare un discorso ininterrotto che va da un capo all’altro della mente (e della realtà osservata) e che adotta un verso appena sufficiente a contenere lo spazio interno del dire, come ebbe a scrivere nel lontano 1989 il grande storico della letteratura Giacinto Spagnoletti nella prefazione a Impaginato per affetto".

Martani dunque, isolando i frammenti di una materia poetica sempre intensa e vitale, è riuscito a oltrepassare, con le sue sole forze, gli stereotipi della poesia convenzionale che forse hanno male abituato tanti operatori e fruitori della materia, a causa della rigidità dei temi e degli schemi sempre proposti. D'altronde la poesia è libertà e Osvaldo è libero poeta, un uccello di brughiera capace di sapere restare immobile senza muovere le ali, fluttuando in cielo grazie all’innata capacità di sapere gestire al meglio le correnti ascensionali e senza mai perdere di vista il suo focus sul mondo: "È un lirismo sempre accompagnato da interrogativi in continua tensione sulle ragioni della vita -spiega Martani- della morte, dell’esistenzialismo più profondo e della poesia stessa, su una certa visione della realtà espressa.

Infatti, al di là del tema, ogni testo sembra comunque parlare della poesia, per affermarne la plausibilità, la fragile logica, l’orgoglio della sua marginalità, e persino della sua alienazione, in una società globale neoborghese, neocapitalista, neopositivista, in cui, ribaltando ciò che diceva il poeta romantico tedesco Clemens Brentano, vale sempre di più considerare la poesia come la sorella fortunata della follia".

La scrittura sempre credibile del poeta in questa silloge lascia solchi profondi o per meglio dire graffi nell’anima sul lettore, il quale non riesce, anzi non vuole, distrarsi nemmeno per un attimo: «Nelle mie poesie conclude Martani vi è una sorta di catarsi interiore capace di combattere il conformismo e gli affronti della lingua attuale, quelli della comunicazione imposti dall’alto, quelli della poesia che, nel suo inevitabile divenire sempre più narrativo e criptico, cessa di essere fonte creativa primaria e soggettiva».

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