Buttafuoco nuovo presidente della Biennale di Venezia. FdI: «Infranto un altro tetto di cristallo»

Il ministro Sangiuliano ha designato Pietrangelo Buttafuoco alla presidenza della Biennale: ora si attende il parere consultivo delle Commissioni Cultura di Camera e Senato, entro il 14 novembre

Pietrangelo Buttafuoco, 60 anni
di Simona Antonucci
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Giovedì 26 Ottobre 2023, 17:05 - Ultimo aggiornamento: 28 Ottobre, 11:24

Pietrangelo Buttafuoco ai vertici della Biennale di Venezia. Il suo nome circolava già dai mesi come successore dell’attuale presidente Roberto Cicutto, in scadenza a marzo 2024. E ieri, il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, lo ha designato come nuovo responsabile della Fondazione veneziana. Giornalista, scrittore e autore teatrale, conduttore televisivo, polemista e opinionista, Buttafuoco, siciliano (di Catania) 60 anni, musulmano (la sua conversione la racconta nel libro “Il feroce saracino”, dandosi il nome Giafar al-Siqilli, in onore all’emiro di Sicilia) dovrà occuparsi di un’istituzione che produce mostre internazionali di cinema, teatro, danza, musica, arte e architettura, di un prestigioso archivio e di un college che seleziona ogni anno nuovi talenti da tutto il mondo nelle diverse discipline.

IL TETTO DI CRISTALLO

Gli auguri del sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, («Mi confronterò con lui su come sviluppare ulteriormente le attività della Fondazione», del governatore Zaia («è una carica importante nel guidare e sostenere la Biennale, soprattutto per il ruolo lungimirante di promozione dell’arte e della cultura in ambiti ancora non percorsi»), del presidente dell'Anica  Francesco Rutelli («è persona che stimo, è certamente un intellettuale mai banale e sicuramente promuoverà la ricchezza e il pluralismo di quella che è una delle maggiori istituzioni culturali al mondo e tra le più antiche») e di Raffaele Speranzon, vicecapogruppo vicario dei senatori di Fratelli d’Italia, che brucia i tempi, annunciando la notizia: «È stato infranto un altro tetto di cristallo, la Biennale è stata considerata dalla Sinistra un feudo in cui collocare amici e accoliti». Affermazione che ha già scatenato roboanti polemiche. «Le parole con cui il senatore FdI Speranzon ha annunciato la designazione di Pietrangelo Buttafuoco alla direzione della Biennale di Venezia rivelano la concezione padronale e lottizzatoria con cui la destra considera le istituzioni culturali. La Biennale non può essere ridotta a uno scalpo. Ne va del prestigio suo e dell’Italia», lo ha dichiarato Piero Fassino, deputato di Venezia del Partito Democratico.

L'ITER ALLA CAMERA E ALSENATO

Quello avviato da Sangiuliano è il primo passo di un percorso che prevede ora il parere consultivo delle Commissioni Cultura di Camera e Senato. La proposta di nomina è stata inviata ai due rami del Parlamento che dovranno esprimere il proprio parere entro il 14 novembre, avviando il passaggio di testimone, che avverrà a marzo, con Cicutto, chiamato a dirigere la Biennale nel gennaio 2020 (poi in carica da marzo, in pieno Covid) dall’allora ministro Dario Franceschini.

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ROBERTO CICUTTO

«In riferimento a notizie di stampa relative alla designazione di Pietrangelo Buttafuoco al vertice della Fondazione La Biennale di Venezia», spiegano al ministero della Cultura, «si precisa che l’attuale presidente, Roberto Cicutto, resterà in carica fino al termine del mandato, marzo 2024, al fine di garantire la necessaria continuità istituzionale e un graduale e ordinato passaggio di consegne».

I CURATORI

Accanto al nuovo presidente, resteranno al loro posto, ancora per tutto il 2024, e quindi per le prossime edizioni delle varie sezioni, Alberto Barbera (al suo dodicesimo mandato, ha riportato Hollywood al Lido, trasformando la Mostra in trampolino per gli Oscar), la compositrice romana Lucia Ronchetti come curatrice di Biennale Musica (la sua rassegna, sold out, dedicata al suono digitale, è ancora in corso), il coreografo britannico Wayne McGregor (in residenza al Royal Ballet, ospite della Scala, dell’Opera Garnier, il New York City Ballet) al timone della danza, Ricci&Forte (gli autori e regista Stefano Ricci e Gianni Forte). Per la prossima esposizione di Arte (primavera 2024) è stato nominato il brasiliano Adriano Pedrosa (Rio de Janeiro, 1965).

Per la mostra di Architettura del 2025 (quella del 2024 è ancora in corso), sarà Buttafuoco a designare il prossimo curatore.

LUCA ZAIA

«Auguro buon lavoro a Pietrangelo Buttafuoco», commenta il presidente del Veneto Luca Zaia, «per le sfide che gli si presenteranno in vista dell’impegno necessario a gestire tutti i progetti di una delle più prestigiose istituzioni culturali al mondo, arrivata oggi a svolgere un ruolo di assoluta preminenza nei settori arte, cinema, musica, teatro, danza e architettura. Con l’occasione», aggiunge, «non si può non esprimere un profondo ringraziamento al presidente uscente Roberto Cicutto per l’importante collaborazione istituzionale e l’ottimo lavoro svolto che ha reso la Biennale una macchina imbattibile nell’anticipare tutte le novità e innovazioni nel campo culturale internazionale».

L'ISLAM

Nato a Catania da una famiglia originaria di Agira, in provincia di Enna, Buttafuoco, si è laureato in filosofia all’università di Catania. Da giovane è stato dirigente del Fronte della Gioventù, poi membro del comitato centrale del Movimento Sociale Italiano e poi di Alleanza Nazionale fino ai primi anni Duemila. La sua carriera da giornalista comincia collaborando con riviste di destra e poi come redattore al Secolo d’Italia nel 1993. Collabora con L’Italia settimanale, di cui è stato direttore nel 1996, Il Giornale ((con direttore Feltri), Il Foglio, Panorama (nel 2004 a Panorama chiamato da Pietro Calabrese), La Repubblica e Il Fatto. Alla fine degli anni Novanta conduce per due stagioni, su Canale 5, chiamato dall’allora direttore Giampaolo Sodano, la trasmissione “Sali e Tabacchi”. Dal 2007 al 2012 è stato presidente del Teatro Stabile di Catania. Autore di numerosi saggi e romanzi, l’ultimo libro scritto da Buttafuoco è “Beato lui. Panegirico dell’arcitaliano Silvio Berlusconi” (2023, Longanesi). La conversione all’Islam, causò, nel 2015, polemiche, anche con Giorgia Meloni, legate alla sua ipotetica candidatura come Governatore della Sicilia. E viene invece lodata da parte del sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, «è una garanzia di originalità nel rapporto tra la storia dell'Occidente e il suo declino che prevede dialoghi per affinità, restituzioni di valori condivisi, non conflitti».

FEDERICO MOLLICONE

Le congratulazione arrivano anche da Federico Mollicone, presidente della Commissione cultura alla Camera: «Da intellettuale eclettico quale è, siamo sicuri che avrà la possibilità e la capacità di affiancarsi a personaggi ed expertise specializzate, perché la Biennale non è solo il cinema, ma anche teatro, danza, architettura. Quindi ci voleva una visione di insieme e lui sicuramente la ha». Auguri (esplosivi) da Speranzon, vicecapogruppo vicario dei senatori di Fratelli d’Italia, «Buttafuoco, finalmente, afferma un cambio di passo che il governo Meloni vuole imprimere in ogni sede culturale e sociale della nazione». Perplessità, invece, da Rachele Scarpa, deputata Pd del collegio Venezia-Treviso-Belluno, che replica a Speranzon: «Le sue parole fanno emergere una visione agghiacciante di come la destra concepisce le istituzioni culturali del nostro paese. Dopo l’attacco senza ritegno al direttore del Museo Egizio, ora si gioisce per aver conquistato un feudo». 

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