Microplastiche trovate nei polmoni degli esseri umani: la scoperta choc nel Regno Unito

Microplastiche trovate nei polmoni degli esseri umani: la scoperta choc nel Regno Unito
di Raffaele Alliegro
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Mercoledì 6 Aprile 2022, 16:54

L'inquinamento da microplastica si può depositare in profondità nei polmoni degli esseri umani. Particelle di questo tipo sono state scoperte per la prima volta nel tessuto di undici pazienti analizzati su tredici. Lo ha reso noto The Guardian, riportando i risultati di uno studio realizzato nel Regno Unito. «Non ci aspettavamo di scoprire particelle nelle regioni inferiori dei polmoni e neppure delle dimensioni che abbiamo trovato», ha affermato Laura Sadofsky della Hull York medical school, autrice senior della ricerca: «È sorprendente perché le vie aeree sono più piccole nelle parti inferiori dei polmoni e ci saremmo aspettati che particelle di queste dimensioni venissero filtrate o intrappolate prima di arrivare così in profondità. Questi dati comunque forniscono un importante progresso nel campo dell'inquinamento atmosferico, delle microplastiche e della salute umana».

 

Microplastiche trovate nei polmoni degli esseri umani: la scoperta choc nel Regno Unito

Che i minuscoli frammenti di plastica dispersi nell'ambiente possano finire nel sangue ed entrare in circolazione nel corpo umano è stato già provato il mese scorso da una ricerca coordinata dalla Vrije Universiteit di Amsterdam.

I risultati, pubblicati sulla rivista Environment international, sono stati ottenuti dal gruppo di lavoro guidato dalla ecotossicologa Heather Leslie e dalla chimica Marja Lamoree, nell'ambito del progetto Immunoplast. I dati sono stati raccolti grazie all'analisi del sangue donato da 22 persone anonime, nel quale sono state cercate le tracce di cinque polimeri (le molecole che sono i mattoncini di cui è costituita la plastica) e per ciascuno di essi sono stati misurati i livelli presenti nel sangue. È risultato che in tre quarti dei 22 campioni esaminati erano presenti tracce di plastiche. «Si tratta dei primi dati di questo tipo e ora - ha detto Lamoree - se ne dovranno raccogliere altri per capire quanto le microplastiche siano presenti nel corpo umano e quanto possano essere pericolose. Grazie ai nuovi dati sarà possibile stabilire se l'esposizione alle microplastiche costituisca una minaccia per la salute pubblica».

Il nuovo studio realizzato nel Regno Unito dimostra ora che le microplastiche possono depositarsi nei polmoni. I ricercatori hanno prelevato campioni dal tessuto di tredici pazienti sottoposti a intervento chirurgico, li hanno analizzati e hanno scoperto la presenza di microplastiche in undici casi. Due studi precedenti, fa sapere The Guardian, avevano trovato microplastiche a tassi altrettanto elevati nel tessuto polmonare prelevato durante le autopsie. La ricerca, accettata per la pubblicazione dalla rivista Science of the total environment, ha analizzato particelle di dimensioni fino a 0,003 mm utilizzando la spettroscopia per identificare il tipo di plastica. Le microplastiche, dunque, si stanno diffondendo sull'intero pianeta, dalla vetta dell'Everest agli oceani più profondi. Ora i ricercatori dovranno approfondire i loro studi per offrire un quadro completo dei possibili danni. «La nostra ricerca è stata la prima a indicare che abbiamo particelle di polimero nel sangue», ha affermato Dick Vethaak, ecotossicologo della Vrije Universiteit di Amsterdam: «Ma dobbiamo estendere lo studio» ha sottolineato, riferendo che ulteriori ricerche sono già in corso.

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