Li avevano già rintracciati sull'Himalaya, nella Fossa delle Marianne, nella regione artica, negli animali e ora anche nel sangue umano. Per la prima volta è stato rilevato l'inquinamento di piccole particelle di microplastiche in quasi l'80% del sangue delle persone testate da un gruppo di scienziati olandesi.
La scoperta effettuate da un pool della Vrije Universiteit Amsterdam ha dimostrato che le particelle possono viaggiare e insinuarsi fino a penetrare i tessuti umani.
La causa di questo va addebitata alle enormi quantità di rifiuti di plastica che vengono scaricate nell'ambiente ogni ora. Isole galleggianti di rifiuti di plastica negli oceani fino a che le microplastiche hanno iniziato a contaminare la catena del ciclo alimentare.
I medici olandesi affermano che sono state ritrovate nelle feci di bambini e adulti ma adesso l'ulteriore verifica è stata fata sui campioni ematici di persone adulte. La ricerca pubblicata su Environment International ha illustrato che i polimeri presenti nel sangue riguardavano plastica PET, comunemente usata nelle bottiglie di bevande, mentre un terzo conteneva polistirolo, usato per imballare il cibo e altri prodotti. Un quarto dei campioni di sangue, invece, conteneva polietilene, di cui sono fatti i sacchetti di plastica. Si tratta di particelle di 0,0007mm.