Theia, resti del pianeta che si scontrò con la Terra e formò la Luna trovati nel sottosuolo: la scoperta

Domenica 5 Novembre 2023, 11:01 - Ultimo aggiornamento: 6 Novembre, 09:04

Theia, la nuova teoria

Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Nature, le lastre fuse di Theia potrebbero essersi incastrate nel mantello terrestre dopo l'impatto prima di solidificarsi. Lasciando porzioni dell'antico materiale del pianeta "appoggiate" sopra il nucleo terrestre a circa 2.900 chilometri sotto la superficie.

Se la teoria fosse corretta, non solo fornirebbe ulteriori dettagli per completare l’ipotesi dell’impatto gigante che andò a formare la luna, ma risponderebbe anche a una domanda che da sempre attanaglia i geofisici.

Si è già a conoscenza infatti del fatto che esistono due masse enormi e distinte incastonate nelle profondità della Terra. Le masse – chiamate grandi province a bassa velocità, o LLVP – furono rilevate per la prima volta negli anni ’80. Uno si trova sotto l'Africa e un altro sotto l'Oceano Pacifico. Queste macchie sono larghe migliaia di chilometri e probabilmente più dense di ferro rispetto al mantello circostante, il che le fa risaltare quando misurate dalle onde sismiche. Ma le origini delle bolle, ognuna delle quali è più grande della Luna, sono sempre rimaste un mistero per gli scienziati. Mistero che la nuova teoria potrebbe sciogliere.

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