Sofia Castelli, l'amica che dormiva nella stanza accanto mentre l'ex fidanzato la uccideva: «I sensi di colpa mi divorano, sono morta anch'io»

Lunedì 7 Agosto 2023, 08:30 - Ultimo aggiornamento: 16:47

La mattina del delitto

Zakaria Aqaoui, l’ex fidanzato stalker che non si rassegnava alla fine della loro storia, ha ucciso la ragazza nel sonno: quattro coltellate al collo e al viso. «Sono andato da lei, da Sofia, a prendere le mie cose – ha detto il 23enne italo-marocchino al magistrato – Ho preso le chiavi di suo padre. Mi sono nascosto in casa, dentro l'armadio della camera da letto dei genitori. Le ragazze erano uscite. Sono entrato in casa quando non c'erano persone, verso mezzanotte e mezza. Ho aperto la porta utilizzando le chiavi del padre di Sofia”. L’indagato ha ripercorso anche il momento in cui, a sua detta, sarebbe maturato il proposito omicidiario. “Ho atteso che l'amica di Sofia, Aurora, se ne andasse, ma lei non se n'è andata; lì è scattato qualcosa – ha affermato – Non riesco a spiegare cosa. Ho atteso che le ragazze si addormentassero. Sofia dormiva nella camera dei genitori e Aurora in quella di Sofia. Sono uscito dall'armadio, mi sono recato in cucina, da dove ho afferrato un coltello, poggiato sul lavandino, nel portaposate. Sofia dormiva. Sono tornato in camera da letto e l'ho accoltellata – afferma Atqaoui – Non l'ho svegliata. L'ho colpita mi sembra tre volte sul collo. Poi non ricordo più nulla, mi sono sentito male».

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