Alzheimer, esame del sangue lo prevede: test già disponibile sul mercato per diagnosi precoci e precise

Martedì 23 Gennaio 2024, 22:06 - Ultimo aggiornamento: 25 Gennaio, 07:56

IL DOSAGGIO

Lo studio che incorona questo test come possibile esame di screening negli over 50 è stato condotto dall’Università di Göteborg (Svezia) su 786 persone con età media di 66 anni. I loro livelli di p-tau 217 sono risultati correlati al rischio di sviluppo di malattia di Alzheimer: più elevati i livelli nel sangue di questo biomarcatore, maggiore il rischio. In particolare, il dosaggio della proteina p-tau 217 nel sangue ha permesso di individuare la presenza della proteina beta-amiloide nel 96% dei casi e di livelli elevati di p-tau 217 nel 98% dei casi.


Secondo un altro studio dello University College di Londra, il nuovo esame del sangue sarebbe in grado di rivelare la presenza della malattia, fino a 15 anni prima della comparsa dei segnali. «Tutti gli ultra-50enni – afferma David Curtis, professore onorario dell’Istituto di Genetica dell’Università di londra – potrebbero essere sottoposti a screening per Alzheimer, ad intervalli di qualche anno, un po’ come si fa oggi per il colesterolo alto, per intercettare sul nascere la malattia e trattarli con i farmaci a disposizione e con quelli, si spera sempre più efficaci, che arriveranno nel prossimo futuro».


Il nuovo test sembra avere tutte le carte in regola per rivoluzionare la diagnosi precoce e la terapia tempestiva di questa malattia neuro-degenerativa, che riguarda almeno 600 mila italiani e coinvolge come caregiver milioni di familiari nella loro assistenza. Ma la prudenza è d’obbligo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA