Scottature estive, sulla pelle dei bambini il filtro magico per evitare tumori da adulti

L'epidermide infantile è particolarmente sensibile ai raggi solari, rischia di andare incontro a malattie da adulti. La dermatologa del Bambino Gesù: "Usare creme con protezione molto alta e idratare bene la sera"

Scottature estive, sulla pelle dei bambini il filtro magico per evitare tumori da adulti
di Barbara Carbone
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Giovedì 15 Giugno 2023, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 07:45

I primi caldi annunciano la fine della scuola e l’inizio delle vacanze.

La voglia di mare e sole è tanta soprattutto tra i più piccini ma, gli esperti, invitano alla prudenza: troppo sole può far male alla delicata pelle dei bambini. Ma, attenzione, il sole non va però demonizzato. È risaputo che l’esposizione ai raggi aiuta a mantenere adeguati livelli di vitamina D nell’organismo e quindi ossa più forti, ma la scienza ha anche provato che la pelle «tiene in memoria» le scottature dell’infanzia predisponendo a serie malattie della pelle come il melanoma. Innanzitutto, i piccoli rischiano di scottarsi di più perché la loro pelle, essendo più sottile di quella degli adulti, è maggiormente permeabile ai raggi UV. Ma non solo.

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Gli studi scientifici e i rischi da adulti

Recenti studi scientifici hanno rivelato che le bruciature in tenera età rappresentano un fattore predisponente allo sviluppo di melanomi da adulti. L’80% del danno solare si accumula e poi si sviluppa entro i 18 anni di età anche se si manifesta solo in età adulta, in particolare tra i 30 e i 50 anni. Quindi sole sì, ma con qualche precauzione. Per gli esperti del Bambino Gesù il modo migliore e più sicuro per avere i benefici del sole senza conseguenze negative, è quello di esporre i bambini la mattina fino alle 10,30 e il pomeriggio dopo le 17. Ovviamente questi orari non valgono per i piccoli sotto i 2 anni di età perché, in questo caso, la durata dell’esposizione pomeridiana va posticipata a partire dalle ore 18-18,30. I bebè sotto i sei-otto mesi, consiglia la Fondazione Airca (Associazione ricerca cancro) non dovrebbero essere mai esposti alla luce diretta del sole: per questo le creme protettive non sono consigliate in questa fascia di età. Vanno usate solo quando ci si trova accidentalmente in condizione di non poter proteggere il piccolo, che altrimenti andrebbe sempre tenuto all’ombra.

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I rimedi

È necessario proteggere la pelle dei bimbi con una crema a protezione solare altissima, 50+, e riapplicarla ogni due ore e ogni volta che il piccolo fa il bagno. «Molti genitori temono che utilizzando la protezione il figlio rimanga bianco e non si abbronzi. Non è così. Una protezione molto alta impedisce le ustioni e consente un’abbronzatura graduale, progressiva e più duratura nel tempo. E anche più bella. Evita le spellature e le desquamazioni, che generalmente rendono la tintarella a chiazze e meno omogenea - spiega Maya El Hachem responsabile dell’Unità Operativa Complessa di Dermatologia dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma - Ricordate che mettere il bambino sotto l’ombrellone non lo protegge dal sole e che non dovete tranquillizzarvi se in spiaggia il bambino non sembra rosso.

La sera, o al massimo la mattina successiva, il rossore compare o peggiora. A mano a mano che il bimbo si abbronza, si può ridurre lo schermo della protezione solare a 30. È sempre importante che la sera il bambino venga ben idratato, perché il sole e la salsedine tendono a seccare la pelle». Ma che rischi si possono correre con una scorretta esposizione al sole? La dermatologa chiarisce che il primo rischio è certamente l’ustione che è anche la conseguenza più immediata. Per quelle di primo grado si possono utilizzare creme emollienti o cortisoniche. In caso di ustione di secondo grado, con la comparsa quindi di bolle, è invece necessario rivolgersi al più vicino pronto soccorso. Altre conseguenze sono quelle del medio e lungo termine, che si avranno da adulti. Tra queste, l’invecchiamento precoce della pelle, caratterizzato dalla comparsa di discromìe ossia alterazioni chiare o scure del colore della pelle e di elastosi cutanea, quindi pelle indurita o ispessita. Fino alla degenerazione in tumori epiteliali (carcinomi) o melanocitari (melanomi). Pertanto è importante che tutta la pelle vada protetta. E che tale protezione venga iniziata fin dall’età pediatrica perché l’invecchiamento è dovuto a un accumulo, negli anni, di un’esposizione non adeguata. Vero è che non tutti i bambini amano farsi spalmare le creme.

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Il consiglio dei medici del Bambino Gesù

Il consiglio dei medici del Bambino Gesù è di fare in modo che il bimbo viva il momento della crema come un gioco divertente. Inoltre fino a quando il piccolo è esposto al sole non va mai applicata una crema curativa o idratante. Molte creme, infatti, sono fotosensibilizzanti, determinano cioè una risposta esagerata ai raggi del sole e causano conseguenze negative per la pelle, come ustioni o reazioni irritative. Giocare sulla spiaggia con secchiello e paletta è l’attività preferita dai più piccoli ma attenzione a lasciare a lungo il bambino sudato sul bagnasciuga: il sudore, e in generale l’umidità, a contatto con la sabbia, possono mettere a rischio di irritazione e/o infezione.

LA DOCCIA

E cosa fare in caso di piccole ferite sulla pelle? Dopo una giornata di mare è sempre consigliato fare un bagnetto e mettere una crema idratante. Mentre l’acqua di mare pulita fa bene alla pelle quella inquinata è dannosa. Una buona abitudine è quella di fare una doccia al bambino dopo ogni bagno in mare. In alternativa si può usare lo spray di acqua termale che gli lascerà la pelle ben pulita. Maya El Hachem raccomanda inoltre di evitare, quando si è esposti al sole, qualunque repellente. Gli spray contro insetti e zanzare determinando una risposta esagerata ai raggi del sole, possono provocare alterazioni della pelle e fotodermatiti. Con la bella stagione torna anche l’incubo zanzare. Per questo motivo, nella borsa degli adulti, non dovrebbe mai mancare una crema al cortisone, da applicare, in caso di bisogno, sulla puntura di insetto. Qualora sul corpo del bambino dovessero esserci più punture, sarà invece necessario ricorrere a un antistaminico. Sempre su indicazione del pediatra o del farmacista. Le creme a base di antistaminico, oltre ad essere poco efficaci, possono causare una fotodermatite.

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