L’ha aspettata fuori dall’ospedale, dove lei era stata ricoverata dopo una brutta caduta. «Vieni, andiamo al cinema, ci sta aspettando anche il tuo fidanzato», le ha detto. E lei si è fidata: ha seguito quel giovane che aveva conosciuto da poco e che aveva trascorso la mattinata insieme a lei, al compagno e a un amico. Invece, lui ha abusato di lei: alle nove di sera l’ha trascinata in un angolo appartato di piazza dei Consoli, zona Cinecittà, l’ha spinta contro una recinzione e poi l’ha buttata a terra. L’ha picchiata e l’ha violentata. Lei è riuscita a sottrarsi a quella morsa e a scappare. Ha corso a perdifiato fino a raggiungere un negozio ancora aperto. Ha chiesto aiuto e il titolare ha chiamato i carabinieri. La giovane è stata portata di nuovo in ospedale, dove i medici hanno riscontrato escoriazioni e lesioni compatibili con una violenza sessuale. Il suo aggressore, invece, si è dileguato. I fatti sono del 23 agosto, ma due giorni fa l’uomo, 33 anni, egiziano, è stato fermato dai carabinieri di Cinecittà, coordinati dal pubblico ministero Maria Gabriella Fazi. Ora Mohamed M. si trova nel carcere di Regina Coeli.
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LA TESTIMONIANZA
Fondamentale per individuarlo la testimonianza della vittima e di alcuni senzatetto. «Non ricordo il suo nome, so solo che si fa chiamare Mimmo e abita al viadotto dell’Inferno», ha detto la giovane. È così che i residenti hanno ribattezzato il sottopasso che si trova sulla Tuscolana e che è stato trasformato in una favela, tra sporcizia, degrado e sbandati accampati tra cartoni e rifiuti.
IL SOTTOPASSO
Quando i carabinieri sono andati al sottopasso, non lo hanno trovato. Ma hanno ascoltato diversi clochard e sono riusciti a individuarlo e a recuperare una sua fotografia: la vittima lo ha subito riconosciuto. Il trentatreenne, con precedenti per lesioni, resistenza e minacce, è stato rintracciato due giorni fa: è stato fermato e ammanettato mentre si trovava nel Parco di Tor Fiscale, vicino all’Acquedotto Felice. Ora dovrà rispondere di violenza sessuale.
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