Lo hanno bloccato in un albergo ad Aranova, centro del litorale romano. Si sentiva braccato, forse aveva capito che gli investigatori erano arrivati a lui. È finita dopo cinque giorni la fuga di Danilo Rondoni, 43 anni, seconda persona arrestata dalla Squadra Mobile della Capitale nell'ambito dell'indagine sull'omicidio di Andrea Fiore, il 54enne con precedenti per droga ucciso nel suo appartamento a Torpignattara, la notte tra il 26 e il 27 marzo scorso. La polizia ha fermato Rondoni, anch'egli con precedenti legati alle sostanze stupefacenti, la notte tra venerdì e sabato. Alla sua identificazione si è arrivati subito dopo il fermo di Daniele Viti, originario di Veroli, centro in provincia di Frosinone, bloccato mentre rientrava assieme alla compagna in un appartamento nella zona Corviale. All'interno dell'appartamento fu trovata una pistola e «un ingente quantitativo» di droga.
L'omicidio
Ad incastrare Viti il suo portafoglio trovato a poca distanza dalla abitazione di Fiore.
Le indagini
Quest'ultimo, legato al gruppo criminale di stampo camorristico dei Senese e amico di Fiore, è morto sotto i colpi di almeno due killer mentre si trovava ad una stazione di benzina in via dei Ciceri, non lontano da via dei Pisoni teatro dell'agguato ai danni di Fiore. Secondo quanto emerge dalle carte dell'inchiesta gli «autori del reato» ,la sera dell'omicidio, fingendosi appartenenti alle forze dell'ordine hanno «prelevato» una persona che si trovava in strada, un abitante dello stabile. Il testimone ha raccontato di essere stato trascinato da Viti e Rondoni all'interno di una auto. «Li lo hanno colpito con un pugno al volto - è detto nelle carte dell'inchiesta - e lo hanno minacciato di morte qualora non avesse collaborato fornendo le informazioni richieste. In particolare, le domande rivolte dai due malviventi erano volte a conoscere il legame tra Fiore e tale »Gigio« (il soprannome di Finizio) deceduto a seguito di un agguato a colpi d'arma nei giorni precedenti, per le quali, a loro dire, stavano svolgendo delle indagini». Sull'arresto di Rondoni è intervenuto anche il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi facendo i complimenti alla Squadra Mobile. «Si conferma per l'ennesima volta - afferma il ministro- la grande capacità degli investigatori delle nostre forze di polizia nell'assicurare alla giustizia in tempi brevi i responsabili di reati così gravi e allarmanti».
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