Omicidio al Quadraro, il ciociaro Daniele Viti incastrato da un portafogli

Il 44enne fermato per l'uccisione di Andrea Fiore. Entrambi avevano precedenti per droga

Omicidio al Quadraro, il ciociaro Daniele Viti incastrato da un portafogli
di Camilla Mozzetti e Marina Mingarelli
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Mercoledì 29 Marzo 2023, 08:51

Di fronte a quella casa cantoniera al Quadraro, domenica sera, erano in due. La vittima dell'ottavo omicidio consumatosi a Roma da inizio del 2023, Andrea Fiore 54 anni, ha aperto la porta a due uomini. Uno è stato fermato, la notte scorsa dalla polizia. Si chiama Daniele Viti, ha 44 anni, è nato ad Alatri e fino allo scorso dicembre viveva a Veroli. Gli agenti sono risaliti a lui perché l'uomo avrebbe perso sulla scena del crimine alcuni documenti utili per risalire alla sua identità.

IL FERMO

Rintracciato poi a Corviale con la compagna è stato sottoposto a fermo con l'accusa di concorso in omicidio dal momento che non è ancora possibile stabilire se sia stato lui materialmente a sparare contro Fiore oppure il complice, tuttora ricercato.

L'uomo, che ha alle spalle precedenti per stalking e maltrattamenti in danno alla famiglia di origine per motivi di eredità, non ha parlato. Giovedì, probabilmente, si terrà l'interrogatorio di convalida. Viti sarà assistito dal suo avvocato di fiducia, Giampiero Vellucci, ma intanto è stato trasferito nel carcere di Regina Coeli. Le indagini della polizia però continuano sia per risalire al complice sia per chiarire il movente del delitto che tuttavia sembra esser maturato all'interno di un contesto di droga. C'è un aspetto che merita di essere ricordato e che potrebbe alla fine portare a delineare i contorni di un altro omicidio, ad oggi irrisolto.

L'ALTRO DELITTO

Ovvero quello di Luigi Finizio, 51 anni, freddato la sera del 13 marzo di fronte ad un distributore di benzina di via degli Angeli. Fiore e Finizio erano amici, si conoscevano da tempo perché entrambi cresciuti e residenti in quella borgata non distante dal Tuscolano. Con la droga entrambi si erano sporcati le mani e non si può escludere che proprio per una partita di cocaina presa e non pagata oppure sottratta indebitamente entrambi abbiano perso la vita.

IL MOVENTE

Chi dei due abbia compiuto lo "sgarro" e chi dei due abbia aiutato l'altro resta da chiarire. Ciononostante che i due omicidi siano collegabili è un'ipotesi più che probabile tuttora al vaglio degli inquirenti. Non solo. Sempre secondo le prime verifiche sembrerebbe che Fiore, separato con due figli e per diversi mesi residente a Tenerife, conoscesse anche l'uomo fermato la scorsa notte e che negli istanti in cui la Scientifica stava svolgendo i rilievi nel distributore di via degli Angeli, la sera del 13 marzo, si sia presentato dicendo: «fatemi passare quello è amico mio». Motivo per cui più di un residente del Quadraro, di chi vive nelle palazzine di fronte alla casa cantoniera dove è stato ammazzato Fiore, va ripetendo: «Negli ultimi giorni, prima che lo ammazzassero, la polizia era quasi sempre qui. Perché?».
 

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