Strage di Acca Larentia, saluti romani e polemiche alla commemorazione a Roma. FdI: «Sinistra ipocrita, si commemora dal '78»

Presenti alla manifestazione bipartisan il presidente della Regione, Francesco Rocca, e l'assessore capitolino alla Cultura, Miguel Gotor, che hanno depositato due corone di fiori

Strage di Acca Larentia, saluti romani e polemiche alla commemorazione al Tuscolano
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Lunedì 8 Gennaio 2024, 10:27 - Ultimo aggiornamento: 9 Gennaio, 08:13

Ieri - davanti alla targa al Tuscolano che ricorda Franco Bigonzetti, Francesco Ciavatta e Stefano Recchioni - si è tenuta la manifestazione bipartisan per commemorare la strage di Acca Larentia, in cui persero la vita i tre giovani militanti del Fronte della Gioventù, mentre facevano un volantinaggio. Il presidente della Regione, Francesco Rocca, e l'assessore capitolino alla Cultura, Miguel Gotor, hanno depositato due corone di fiori. Il governatore ha sottolineato che non ci «sono morti di serie B, vanno rispettate tutte le vittime, di destra e di sinistra». Gotor ha messo l'accento sulla necessità di «ricordare oggi che la militanza politica non può mai giustificare la violenza e lo spargimento di sangue».

Presenti tra le altre istituzioni, il vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli - che ha rilanciato «la proposta di legge per una commissione sugli Anni di piombo» - i parlamentari Andrea De Priamo, Marco Milani, Marco Perissa e Paolo Trancassini, la vicepresidente della Regione, Roberta Angelilli, l'assessore regionale ai Trasporti, Fabrizio Ghera, i consiglieri comunali Giovanni e Federico Rocca, e il presidente del VI Municipio, Nicola Franco.

Le polemiche

Dopo la fine della cerimonia - quando le principali cariche istituzionali erano già andate via - una quindicina di militanti di destra, alcuni anziani, si sono diretti verso la vicina ex sede del Msi e ha voluto onorare le vittime facendo il saluto romano. L'episodio ha scatenato polemiche. Il Pd e Più Europa hanno chiesto a Rocca e al premier Giorgia Meloni di dissociarsi. Il governatore non ha apprezzato le parole della consigliera Emanuela Droghei: «Commemorare i morti è una cosa, dare copertura istituzionale ad adunate fasciste è altro».

Il presidente della Regione ha annunciato querela: «Nessun saluto romano davanti ad alcuna carica istituzionale, altrimenti non avrei esitato a prenderne le distanze».

Le reazioni politiche

«Le organizzazioni neofasciste vanno sciolte, come dice la Costituzione», scrive sui social la segretaria del Pd, Elly Schlein«Questa è una vergogna inaccettabile in una democrazia europea», ribadisce il leader di Azione, Carlo Calenda. Nicola Zingaretti, deputato Pd, dichiara: «Non è in discussione l'umana pietà per i morti e neanche la condanna della violenza politica di ieri e di oggi. Tutta, senza distinzione. Ma il saluto romano, fatto in occasione del ricordo di Acca Larentia, è esso stesso simbolo di morte, violenza e sopraffazione. Per questo dovrebbe essere condannato in primo luogo dalle forze politiche. Tutte. Chi non lo fa è complice».

Digos invierà informativa alla Procura

La Digos invierà una informativa in Procura a Roma. Nell'incartamento verrà ricostruito quanto avvenuto durante la manifestazione dove sono stati fatti anche saluti romani. All'evento hanno preso parte centinaia di persone. L'informativa sarà messa a disposizione dei magistrati che dovranno valutare la formale apertura di un fascicolo di indagine.

La nota di FdI

«Su Acca Larenzia si abbatte la solita ipocrisia della sinistra. È dal '78 che si commemorano, anche con il rito del "presente", dei ragazzi uccisi da un commando terroristico di estrema sinistra. Un caso rimasto senza giustizia. In tutto questo tempo la sinistra è stata varie volte al potere, ma finge solo oggi di scoprire la commemorazione. Finora, anche sotto i governi Pd, si è reputato di non intervenire per impedirla. Curioso che abbia cambiato idea solo ora. Utilizzare il ricordo della tragica morte di tre ragazzi ammazzati dall'odio comunista per fare bieca propaganda è squallido e vigliacco». Lo afferma una nota di Fdi.

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