Tre appartamenti di edilizia popolare liberati e sottratti alla criminalità organizzata in quel fortino di via Corinaldo, a San Basilio, tra le più note - e storiche - piazze di spaccio della Capitale. Va avanti il piano di sgombero degli immobili Ater occupati abusivamente (se contano circa 200) con una priorità, ribadita ieri nel corso dell'ultima operazione firmata dalla Prefettura, dalla polizia di Stato e dalla municipale. Ovvero quello di proseguire in primis con quelle realtà in cui da tempo vivono pregiudicati riconducibili a famiglie di mala. E così ieri all'alba i blindati e le forze dell'ordine sono arrivati alla periferia est della Capitale.
«Persegue l'obiettivo di tutelare il patrimonio edilizio pubblico, rendendo così possibile riassegnare gli immobili a famiglie che ne hanno realmente diritto e, al contempo realizzare sul territorio una forte e concreta azione di contrasto alle organizzazioni criminali, che utilizzano questi locali come basi per i loro traffici delittuosi. Questa attività rappresenta l'ultima di una lunga serie di interventi, già avviati in tutto il Paese, che proseguiranno con determinazione», ha commentato il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi.
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GLI OCCUPANTI
I tre appartamenti erano abitati o comunque "gestiti" dai Marando, Pupillo e Delle Fratte. Nello specifico sono stati liberati due appartamenti in via Corinaldo: al civico 102 è stata trovata la famiglia Bruzzese (genitori e due figli) ma di fatto l'immobile risultava gestito da Pierluigi Delle Fratte (non presente) conosciuto con il soprannome di "Pierino la peste". Di lui si ricorda il colloquio intercettato il 18 ottobre 2017 mentre discute con Andrea Cherubini, Simone Ciotoli, Cristiano Lombardi ("er cannellone") il modo per andarsi a impadronire della piazza di spaccio del Tufello gestita, all'epoca, dai fratelli Fabrizio, Christian e Daniele Primavera e dai fratelli Fabio e Riccardo Guida. Al civico 110 - sempre di via Corinaldo - viveva Maurizio Pupillo con la consorte. In via Sirolo 35, invece, il terzo immobile Ater recuperato era abitato da Luigi Marando con la madre anziana. Già lo scorso anno, sempre a febbraio, altri immobili Ater furono liberati perché non solo occupati abusivamente ma abitati da pregiudicati. E proprio in questo, a San Basilio, i Marando rappresentano una costante. Nel 2022, infatti, una precedente operazione aveva tra l'altro portato alla liberazione di un appartamento in via Fabriano. Qui abitava sempre Luigi Marando, nipote del più noto Rosario - passato alle cronache per aver "sepolto" i cadaveri della strage di Volpiano - insieme alla moglie e a figlio. Nella piccola casa all'ammezzato un anno fa furono trovati nascosti 80 grammi di hashish e 1.500 euro in contanti mentre si scoprì una sorta di "bunker" al quale si accedeva tramite una parete mobile.
E se i personaggi che a San Basilio vengono sgomberati risultano poi appartenenti alle famiglie che qui gestiscono lo spaccio, di stupefacenti ne sono stati trovati anche ieri.
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