Roma, il Comune compra da Ater cento alloggi popolari: operazione da 20 milioni

A Roma ci sono circa 13mila famiglie iscritte alle graduatorie comunali che attendono un alloggio. Tremila sono in condizioni disagiate.

Roma, il Comune compra da Ater cento alloggi popolari: operazione da 20 milioni
di Francesco Pacifico
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Lunedì 13 Febbraio 2023, 06:51

Per rispondere alla domanda di case popolari, il Comune di Roma bussa anche alla porta della Regione. Più precisamente a quella dell'Ater, per comprare almeno un centinaio di appartamenti da poi distribuire ai suoi cittadini che si sono iscritti nelle graduatorie capitoline.
In quest'ottica la giunta Gualtieri, su mandato dell'assessore al Patrimonio Tobia Zevi, ha approvato una memoria da inviare in Assemblea Capitolina per avviare l'operazione del valore di circa 20 milioni e da concludere nei prossimi mesi. Più precisamente si guarda ai locali che l'ente di via Tor di Nona vuole valorizzare e ha già inserito tra quelli non destinati a Erp, quindi maggiormente di pregio.

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NUMERI
Spiega l'assessore Zevi: «La nostra amministrazione si è data un obiettivo chiaro e ha chiaro qual è lo strumento principale per raggiungerlo: far scorrere la graduatoria e dare la casa popolare ai nuclei che ne hanno diritto, anche acquistando gli alloggi necessari da tutti i soggetti che hanno un patrimonio immobiliare idoneo a disposizione, grazie allo straordinario stanziamento di fondi voluto dal Sindaco Roberto Gualtieri»
A Roma ci sono circa 13mila famiglie iscritte alle graduatorie comunali che attendono un alloggio. Tremila sono in condizioni disagiate. A rendere la situazione ancora più complicata, il fatto che il demanio capitolino dispone di 28mila alloggi, molti dei quali occupati illegalmente.
In quest'ottica si guarda sia alla costruzione di nuovi edifici sia all'acquisto sul mercato - da enti di edilizia residenziale e previdenziali in primis - di appartamenti.

Il Campidoglio ha già impegnato 220 milioni di euro in questa direzione, cifra che entro la fine della consiliatura potrebbe salire a mezzo miliardo di euro.

 


RIGENERAZIONE
Lo scorso anno l'assessorato guidato da Zevi ha concluso per esempio un accordo con l'Inps per rilevare 190 unità (di queste 120 sono appartamenti), impegnando circa 15 milioni di euro. Adesso, invece, si vuole trattare con l'Ater, che ha deciso di valorizzare una parte del suo patrimonio anche per ripianare il suo bilancio.
Nella memoria di giunta, non a caso, si legge che «nell'individuazione delle tipologie di immobili da mettere a disposizione delle finalità di edilizia residenziale pubblica l'Amministrazione intende effettuare un adeguato bilanciamento tra le esigenze di economicità dell'azione amministrativa e il perseguimento di obiettivi di integrazione e coesione sociale, da raggiungere anche favorendo l'inserimento degli alloggi Erp in contesti nei quali siano presenti altresì unità abitative non destinate a tale scopo (mixité)». Parallelamente si vogliono in questo modo «innescare processi di rigenerazione urbana, attraverso il miglioramento della vita nei quartieri delle città sul piano del benessere collettivo e individuale, della riduzione delle disuguaglianze e della sicurezza urbana».


L'ITER
La memoria ora è attesa in Assemblea Capitolina. Aggiunge Zevi: «Adesso si vuole approfondire la situazione degli immobili messi in vendita da Ater in vista di una loro eventuale acquisizione al patrimonio di Roma Capitale per le finalità edilizia residenza pubbliche. Svolgeremo tutte le verifiche necessarie per valutarne le caratteristiche e il prezzo, ma la volontà politica è chiara: far rimanere pubblici degli alloggi che possono essere destinate a soddisfare i bisogni abitativi delle romane e dei romani».

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