Anno Santo e trasporti, un altro treno perso

di Maria Lombardi
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Venerdì 11 Dicembre 2015, 00:12
Mi gioco 100 euro su treno fermo a Bologna questa settimana #metro b
@billystagger


Gli ultimi gradini di corsa, inutilmente. Il treno già si allontana trascinando l'aria, resta vuota la banchina della stazione Annibaliano, metro B1. Mannaggia, per un soffio. Il display segna le 14,01, bisogna aspettare il prossimo. Lo schermo accanto ai binari rimanda le ultime dal mondo, sul nastro scorrono le notizie Atac, fanno sperare: più corse per il Giubileo, le prossime tre domeniche almeno, una gioia per chi consuma la vita nell'attesa. La Porta di San Pietro è stata aperta, tutto ok, abbiamo fatto una bella figura e non succedeva da tempo. Vuoi vedere che l'Anno Santo straordinario farà il miracolo di trasformare Roma in una città ordinaria dove non ci si dispera alle fermate, i treni arrivano quando devono e non si inseguono navette sostitutive. Ore 14,20, tutto è fermo lungo la banchina ormai affollata, gli sguardi si sollevano dagli smartphone e si incrociano perplessi. Altri dieci minuti, niente si muove, il tabellone resta muto. Che succede? L'impazienza diventa panico. «Io perdo il treno». «Anche io». «Una vergogna, l'altro giorno ho aspettato 45 minuti». «Ci vorrebbe una bomba atomica», addirittura. Ore 14,36, ecco i vagoni già stracolmi e carichi di rabbia. Trentacinque minuti ad aspettarli. Fateci la cortesia, non chiamatela metropolitana, questa qui, per rispetto delle altre linee. La frequenza è quella dei treni regionali. Inventiamo un altro nome, metropolitanina o minimetro. E voi cari pellegrini, abbiate misericordia della B1. 

maria.lombardi@ilmessaggero.it
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