Sigarette per terra, città (e coscienza) sporca

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Martedì 23 Luglio 2013, 08:18 - Ultimo aggiornamento: 29 Settembre, 11:16
Ama, 1000 posacenere portatili sulla spiaggia di Ostia (@destinazroma)



Diciamolo subito, non sono un fumatore. Non lo sono mai stato. E da sempre mi chiedo: perché i romani buttano il mozzicone della sigaretta per terra?

E’ una cosa inspiegabile. Lo fanno praticamente tutti. Lo fa il tassista al semaforo sulla Cristoforo Colombo: scatta il verde, lui dà l’ultima tirata e poi lancia la cicca a bordo strada. Lo fa la commessa della boutique griffata di piazza di Spagna: sulla soglia del negozio, guarda lo struscio, scrive un messaggino al cellulare e poi butta il mozzicone a due metri dall’ingresso del suo stesso negozio. Lo fa il vigile urbano costretto a tirar fuori penna e blocchetto per staccare una multa in viale Aventino e per avere le mani libere butta la sigaretta proprio sotto la macchina che sta sanzionando. Lo fa il bagnino su quel tratto di spiaggia di Ostia che lui stesso deve tener pulito.

E lo fa la collega con la quale ti vai a prendere un caffè al bar di via del Tritone: mentre si infervora parlando dell’incoerenza dell’assessore di turno, fa cadere la cicca e poi la spegne con la suola delle scarpe. E quando si accorge che la guardi sbalordito, almeno lei, sbotta a ridere, la raccoglie e la butta in un cestino.

Poi vai a Nottingham, in Inghilterra, trovi fuori da un ristorante italiano una specie di posacenere gigante attaccato alla parete. Senti parlare un romano al cellulare, sta fumando una sigaretta e sei sicuro che la butterà per terra. E, invece, la spegne e la getta nel posacenere. Tu resti a bocca aperta e con una nuova domanda: perché rispettate le altre città e non la vostra Roma?