Roma Capitale, nella storia e nella preistoria

di Pietro Piovani
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Sabato 21 Novembre 2015, 01:36 - Ultimo aggiornamento: 13 Novembre, 09:41
L’uomo di Neanderthal arriva a #Roma 250.000 anni fa …e si ferma sulla

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Orgogliosi della loro Storia, i romani non si sono mai accorti di avere una preistoria. Ha stupito tutti la notizia che 250 mila anni fa dalle parti di via Nomentana si aggiravano gli uomini di Neanderthal. I resti di due ominidi erano stati trovati negli anni Trenta, ma si credeva che appartenessero a un'epoca più recente. Al di là di questa importante scoperta, il fatto davvero sorprendente è che Roma, oltre a essere una grande capitale dell'antichità e poi della cristianità, è anche una capitale del pleistocene. Nel senso che qui è stata ritrovata una quantità di reperti paleolitici che ha pochi confronti in Europa. Molti sono andati perduti o sono stati reinterrati per costruirci sopra i quartieri della periferia, molti sono conservati nei magazzini, ma una parte è esposta al pubblico in spazi che negli ultimi anni sono stati attrezzati e valorizzati. Per esempio il sito di Polledrara sull'Aurelia, o il Museo di Casal de' Pazzi a Rebibbia, che per anni era rimasto chiuso ed era diventato un ricovero abusivo per senzatetto, ma finalmente nel marzo scorso è stato aperto, sebbene in pochi ci abbiano fatto caso perché in questa nostra epoca vanno di moda soltanto le storie di degrado e vandalismo.



Come racconta l'archeologa Patrizia Gioia nel libro “Elefanti a Roma”, 200 mila anni fa questa terra era abitata da enormi pachidermi, da rinoceronti e ippopotami. A quei tempi l'Aniene spesso straripava, anche peggio di adesso. D'estate c'erano temperature altissime, ancora più di adesso. E i romani di allora non sapevano che di lì a qualche millennio sarebbero stati invasi da una popolazione di migranti africani. Erano gli “homo sapiens”, cioè noi.



pietro.piovani@ilmessaggero.it