L'uomo ha inventato l'abbigliamento nella preistoria: in una grotta in Marocco gli strumenti per conciare

L'uomo ha inventato l'abbigliamento nella preistoria: in una grotta in Marocco gli strumenti per conciare
di Giampiero Valenza
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Domenica 19 Settembre 2021, 20:00 - Ultimo aggiornamento: 20 Settembre, 20:22

Quando è nato il primo capo di abbiglimento della storia? Una ricerca del Max Planck Institute potrebbe dare una risposta a questa domanda. In Marocco sono stati trovati alcuni strumenti di osso che potrebbero essere serviti per conciare le pelli e che sono stati datati tra 120.000 e 90.000 anni fa. A quel periodo, dunque, risalirebbero i primi vestiti.

La scoperta è avvenuta grazie agli scavi della grotta di Contrebandiers, in Marocco, iniziati nel 2011. Nello studio di 12.000 frammenti ossei una sessantina di questi erano di animali e sono stati modellati dagli esseri umani per essere usati come strumenti. Emily Hallett, una delle ricercatrici che ha condotto l’analisi, ha notato un particolare schema di taglio sulle ossa dei carnivori. Questo le ha fatto supporre che non fossero usate per lavorare la carne ma per scuoiare la pelliccia.

Grazie a un confronto nella letteratura scientifica ha poi scoperto che strumenti simili avevano le stesse forme. Sarebbero ossa di carnivori, volpi e gatti selvatici, usati proprio per permettere di sistemare i primi capi di abbigliamento.

Tra i frammenti individuati anche la punta di un dente di balena o di delfino che sarebbe servito per modellare strumenti di pietra.

Questo sarebbe il primo uso documentato di un dente di mammifero marino da parte dell’uomo.

«Gli strumenti ossei della grotta di Contrebandiers dimostrano che circa 120.000 anni fa l'Homo sapiens ha iniziato a intensificare l'uso dell'osso per creare strumenti e utilizzarli per compiti specifici, tra cui la lavorazione della pelle e delle pellicce», spiega Hallett. «Questa versatilità sembra essere alla radice della nostra specie, e non una caratteristica emersa dopo l'espansione in Eurasia», aggiunge.

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