Ospedali del litorale, mancano 400 posti letto: la carenza di personale impedisce dimissioni nel fine settimana

L'età media delle ambulanze è di 7 anni ma in alcuni casi si arriva a 18

Ospedali del litorale, mancano 400 posti letto: la carenza di personale impedisce dimissioni nel fine settimana
di Fernando M. Magliaro
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Venerdì 27 Ottobre 2023, 07:05
Il paradosso è che, nonostante il risultato sulla riduzione dei tempi delle attese ancora si aspetta troppo. Se a gennaio 2022 un paziente (non codice rosso che passa avanti a tutti) doveva attendere un giorno e mezz'ora prima di trovare un posto letto ed essere ricoverato dopo la visita, ora l'attesa è sì scesa ma è ancora alta: 20 ore e 17 minuti. Del resto, lo stesso Rocca, parlando ieri con i giornalisti, è stato chiaro: «la bacchetta magica non la possiede nessuno. Il sistema della sanità è complesso. Siamo contenti della riduzione di questi tempi? Certo. Sono sufficienti? Ovviamente no». E, sempre per i casi dove non c'è pericolo di vita, se a gennaio 2022 erano necessarie 9 ore e 21 minuti fra la visita e la dimissione dall'ospedale, ora l'attesa è scesa ma siamo ancora a 6 ore e 36 minuti.

ROMA SUD

Uno dei problemi riguarda la zona di Roma Sud, di Ostia e del litorale dove mancano circa 400 posti letto per i pazienti acuti. Questo fattore si somma a un altro tema. La Giunta Rocca ha recuperato numerosi medici in servizio nei pronto soccorso incrementando i soldi a disposizione degli straordinari: si arriva, facendo una mezza dozzina fra turni di notte e turni nei giorni festivi, a oltre un migliaio di euro in più sullo stipendio. Solo che questa misura vale solo per i medici, magari provenienti da altri reparti, degli ospedali pubblici. A Roma, però, ci sono molti ospedali privati che arrivano a circa il 40 per cento dei posti letto totali presenti in città, quindi sia per pazienti acuti che per chirurgia di elezione o per pazienti lungodegenti. Questa mancata estensione dell'extra sugli straordinari, a lungo andare, può determinare degli squilibri nei posti letto disponibili.

AMBULANZE VECCHIE

Un'altra problematica è quella legata alla vetustà del parco ambulanze della Regione: alcune arrivano a un'età di 18 anni, anche se la media è di poco più di 7. E comunque percorrono ogni anno amche 200mila chilometri.

MANCANO I MEDICI

Questo è un problema che Rocca conosce benissimo e, non a caso, ieri ha anche fatto il punto sulle stabilizzazioni dei camici bianchi: «Abbiamo fatto 2178 contratti a tempo indeterminato, rispetto al 2022, per superare il precariato. Questo per governare in maniera centralizzata il reclutamento del personale. Quindi, nessun blocco delle assunzioni. Non è ancora sufficiente ma speriamo che la situazione possa migliorare con gli stanziamenti del governo». Però il problema c'è e su alcuni nosocomi ha ripercussioni dirette anche sui posti letto. Rocca ha imposto che le dimissioni dai reparti di pazienti guariti a ridosso del fine settimana non siano rinviate al lunedì successivo ma che si facciano anche di sabato o domenica in modo tale da liberare posti letto per altri pazienti in attesa. In alcuni ospedali, invece, la carenza di medici non ha ancora reso operativa questa disposizione.

LISTE D'ATTESA

I problemi li identifica lo stesso Rocca: «Il fatto è che i posti letto non bastano mai. Quel che dobbiamo fare è razionalizzare quelli esistenti e reinserire quelli dei privati, come stiamo facendo. O ridurre gli spostamenti e pulire le liste d'attesa». A questo proposito, la Regione lavora sulle due liste: una sui Recup, ovvero prestazioni diagnostiche specialistiche ambulatoriali, l'altra sulle liste di attesa operatorie che devono essere gestite in maniera trasparente e da servizio sanitario universale. Nel 2024 i cittadini del Lazio potranno contare su circa 10 milioni di prestazioni offerte dal Recup. Attualmente il sistema fornisce 6,5 milioni di prestazioni (per il 90 per cento erogate dal pubblico). A queste il presidente Rocca conta di poterne aggiungere altre 3 milioni, provenienti dalle strutture private accreditate che saranno «assorbite» nell'agenda unica in via di costruzione, entro il 31 dicembre. «Contiamo di recuperare 3 milioni di prestazioni entro il 31 dicembre - ha concluso Rocca -. Per me è finita l'epoca in cui si lavorava alla cieca. Devo governare tutti i processi».
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