Ostia, municipi e comitati di quartiere protestano per la chiusura del "Primo soccorso" di Casal Bernocchi

In una lettera sono espressi preoccupazioni e timori per le ricadute sul territorio

Municipio in rivolta per la chiusura del "Primo soccorso" di Casal Bernocchi
di Raffaele Marra
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Mercoledì 18 Gennaio 2023, 15:23 - Ultimo aggiornamento: 15:24

Da ieri il IX e il  X° municipio sono in rivolta. Proprio dal giorno in cui ha chiuso i battenti il servizio del “Prime Cure” all’interno della struttura sanitaria di Casal Bernocchi gestita dall’Asl Roma, migliaia di residenti hanno pensato bene di unirsi e far scrivere dai loro presidenti dei Comitati di quartiere il loro disappunto e la loro rabbia verso una chiusura insensata e intollerabile. Proprio quel servizio che era un punto di riferimento fondamentale insieme ai pronto soccorso dell’Ospedale Grassi di Ostia e del Sant’Eugenio dell’Eur per le emergenze sanitarie di un territorio qual è quello di Ostia (solo il X conta 246mila abitanti) a cui si aggiungono le migliaia di cittadini provenienti dall’area di Fiumicino (Isola sacra, Torrimpietra, Fregene, Maccarese, fino a Tragliatella). Una protesta capeggiata da ben 13 Comitati di quartiere (Dragoncello, di Dragona, Casaletto Giano Case Basse, Centro Giano, Vitinia, Bagnoletto, Insieme per Stagni, Giardino di Roma, Acilia Nord 2018, San Francesco, Idroscalo. Bernocchi e Stagni di Ostia) e 7 associazioni Decimo Solidale, Siamo Rete, Fermata Giardino di Roma, Verde Giardino di Roma, Vicini di Casa dell’infernetto, Tutela del Verde Giardino di Roma e Viviamo Vitinia) che sono solo la punta dell’iceberg che nei prossimi giorni porterà ad una protesta ben più grande. « Abbiamo scritto al ministro della Salute Orazio Schillaci al sindaco Gualtieri al vice presidente della regione Lazio Leodori, a tutti direttori sanitari delle Asl (Daniela Sgroi per la Roma 3/D), al presidente del nostro municipio Mario  Falconi - dice la presidente Giovanna Di Biagio del CdQ di Dragoncello - quel presidio era indispensabile per tutto il IX e il X municipio oltre che un supporto sicuro all’Ospedale Grassi che è sempre in carenza di organico, ci hanno detto che la chiusura riguarda tagli alla sanità ed è stato fatto per rinforzare l’organico del Grassi ma è un prezzo che come al solito pagano i cittadini, chiediamo la riapertura e il potenziamento sia del presidio che del Grassi, adesso c' è un grosso guaio per tutti noi e la chiusura non è accettabile».

Nella lettera i Presidenti dei vari Comitati e Associazioni scrivono «di rappresentare il sentimento che accumuna i cittadini del quadrante, esprimendo totale dissenso rispetto a questa scellerata decisione che ha come effetto immediato quello di rendere più fragile e scoperto il territorio. Infatti, la già pesante situazione della sanità locale continuamente sottoposta a dannosi (e spesso sconsiderati!) tagli ai servizi, che hanno comportato il progressivo depauperamento del nucleo di Cure Primarie di Casal Bernocchi e la riduzione dell’organico ospedaliero, viene oggi ulteriormente aggravata dalla chiusura di un presidio sanitario nell’entroterra del X Municipio, anziché la chiusura sarebbe invece opportuno investire sul potenziamento del polo di Casal Bernocchi, proprio nella considerazione che i fondi del Pnnr prevedono la sua trasformazione in una delle sessanta “Case di Comunità” previste nelle ASL 1,2,3 nonché una Centrale Operativa Territoriale».

Un dissenso che viene espresso anche dagli altri comitati di quartiere: «Era un primo pronto intervento di tutto l’entroterra - dice il presidente di un altro Comitato di Quartiere quello di Acilia nord, Massimo Facchini - in realtà quello che viene definito un trasferimento per noi è una vera chiusura che peggiorerà le cose a noi sembra uan decisione sconsiderata».

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