Roma, al San Camillo e all'Umberto I tornano i posti di polizia: la mossa contro le aggressioni

Piano del Viminale al via nelle strutture “di frontiera” e in quelle con più pazienti

Roma, al San Camillo e all'Umberto I tornano i posti di polizia: la mossa contro le aggressioni
di Emiliano Bernardini e Flaminia Savelli
4 Minuti di Lettura
Lunedì 16 Gennaio 2023, 07:11 - Ultimo aggiornamento: 11:43

«Tornerà il posto di Polizia all'interno degli ospedali» ad annunciarlo è stato il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi in una intervista a Il Messaggero parlando degli episodi di violenza che sempre più spesso si verificano all'interno delle strutture ospedaliere. Il piano è già pronto tanto che lo stesso ministro ha sottolineato come «nei prossimi giorni verrà avviata una iniziativa per rafforzare o istituire presidi di polizia a partire dai plessi ospedalieri di maggiore importanza. Anche qui partiremo dalla Capitale e poi ci dedicheremo alle altre grandi città. È un ulteriore tassello di una generale strategia finalizzata all'aumento della presenza delle forze di Polizia in tutti i luoghi di maggiore frequentazione dei cittadini». Si partirà «dalla Capitale per poi successivamente dedicarsi alle altre grandi città».

Bari, infermiera presa a calci per aver spiegato a una paziente che il suo non era un codice rosso

L'assessore alla Sanità per la Regione Lazio, Alessio D'Amato, in attesa dell'incontro tecnico anticipa: «Partiremo dagli ospedali con il più alto flusso di pazienti come il San Camillo, il San Giovanni, l'Umberto I e l'ospedale Grassi.

Sulla sicurezza - precisa - come Regione Lazio abbiamo sempre prestato la massima attenzione durante i mesi della pandemia. Tanto che già avevamo chiesto di attivare i presidi fissi. Adesso - prosegue l'assessore D'Amato - attendiamo disposizioni per stabilire come procedere e con quali criteri. La priorità resta quella di iniziare dai pronto soccorso più in sofferenza. Un segnale importante per medici e infermieri che sono in prima linea». Ed è proprio nei grandi ospedali della Capitale che si sono verificati episodi ripetuti di violenze ed aggressioni.

Napoli, infermiera aggredita al Santobono dai genitori di un bambino, il video choc: «Te lo giuro ti uccido»


IL PROGRAMMA
Il passo successivo sarà quello passare alle altre grandi città d'Italia come Milano e Napoli dove episodi ripetuti di violenze si sono verificati ripetutamente al Cardarelli, all'Ospedale dei Pellegrini, all'Ospedale del Mare. Qui sono stati denunciate violenze molto gravi e dove le minacce spesso sono state fatte con l'uso delle armi. Ma non sono solo le gradi città ad avere questo tipo di problemi. Basti pensare a Palermo o a Bari, ospedali di frontiera dove spesso accade di tutto. Proprio a Bari, sabato, dove una giovane infermiera è stata presa a calci da una paziente che, al pronto soccorso, pretendeva di essere visitata immediatamente nonostante avesse una lieve ferita a un dito e un codice verde. La donna, che ha inseguito l'infermiera costringendola a trovare riparo in uno spogliatoio, ha approfittato della assenza della guardia giurata impegnata in quel momento in un altro reparto. Poi è stata portata di forza fuori dal triage del pronto soccorso dove ha continuato a minacciare l'infermiera e gli altri operatori sanitari, creando panico e caos in tutto il reparto. L'operatrice sanitaria in servizio al Di Venere ha riportato ferite guaribili in sette giorni e adesso, in un post su Facebook poi rimosso, si chiede «se conviene davvero» dedicarsi con dedizione a un lavoro faticoso. «Vi prego rispettateci, rispettate l'impegno che ci mettiamo», scrive amareggiata mostrando in foto la gamba bendata. «I camici bianchi - medici, infermieri, tecnici - dedicano la propria vita a una funzione fondamentale come quella di curare la salute dei cittadini e svolgono il loro lavoro anche la notte. Avvieremo un'iniziativa nei prossimi giorni per rafforzare o istituire presidi di polizia» ha rimarcato il ministro, Matteo Piantedosi.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA