Scimmie, pipistrelli, uova centenarie con un pizzico di vongolone afrodisiaco.
Non si tratta della mystery box di un esotico cooking show, ma del film horror Non aprite quella valigia che va in onda a Fiumicino. Ne hanno viste di tutti i colori e sapori i funzionari della dogana dell'aeroporto romano che, davanti al classico «niente da dichiarare», hanno invece scoperto (nascosti nelle valigie dei passeggeri) squali, carcasse arrostite di iena e dik-dik la piccola antilope africana, e perfino uova sode cotte nell'urina di bambino, gustoso piatto in arrivo dalla Cina. Vietatissime “prelibatezze” che molti viaggiatori decidono di mettere nel bagaglio sull'aereo, con destinazione Roma. Lunghi tragitti iniziati su bus e voli interni settimane prima dell'imbarco.
All'arrivo nella Capitale il cibo gourmet è in avanzato stato di decomposizione e l'area bagagli bisognosa di una rapida sanificazione.
Nel capitolo alimenti curiosi anche l'ingrediente afrodisiaco; ne è un esempio il geoduck o vongola dalla proboscide. A 60 euro al chilo il maxi mollusco dalla forma fallica è considerato in Asia un toccasana per migliorare le prestazioni maschili. Per scovarli gli operatori sanno che dovranno immergere le mani in scatole piene di frutti di mare, un escamotage per coprire il vero trasporto speciale: tartarughe dal guscio molle, usate per le zuppe o chiocciole africane giganti.
Competenza e tanta esperienza le chiavi dei funzionari dell'Agenzia delle Dogane e Monopoli per individuare il volo a rischio quello dove può nascondersi il viaggiatore furbetto carico dei manicaretti poi puntualmente sequestrati.
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