Roma, «L’aiuto con la spesa». E poi truffa 1.500 euro a pensionata: catturato imbroglione seriale

Roma, «L’aiuto con la spesa». E poi truffa 1.500 euro a pensionata: catturato imbroglione seriale
di Adelaide Pierucci
3 Minuti di Lettura
Domenica 8 Dicembre 2019, 11:19
Gentile, preparato, all’apparenza un benefattore. «Signora, ha bisogno d’aiuto con la spesa?». L’ultimo truffatore di anziani finito in manette a Roma ha fama, nel suo giro, di “truffatore gentile”. Niente invasioni in casa. Salvatore Salvitti, 49 anni, napoletano, uno specialista nel settore, agganciava le vittime direttamente sui marciapiedi, per strada.

Sette precedenti specifici definiti, due pendenti, e nonostante l’obbligo di presentarsi ogni giorno a un posto di polizia sempre pronto a sorridere e a truffare. Nell’ultima misura cautelare eseguita l’altra mattina dai carabinieri la procura gli contestava cinque colpi in pochi mesi, di cui alla fine solo due addebitati, vista la difficoltà nei riconoscimenti. Non di una pensionata di Casetta Mattei, però, Vittoria, 82 anni. In mezzo a 14 foto segnaletiche mostratele dai carabinieri ha puntato dritto il dito su Salvitti: «È lui». In un solo colpo le aveva sfilato 1.500 euro, due mensilità della pensione. Il truffatore aveva avvicinato l’anziana sulla via Portuense, angolo Casetta Mattei, nel novembre dello scorso anno. Un incontro all’apparenza casuale. «L’aiuto con le buste? Si ricorda di me? Sono un amico di suo figlio». La trappola è scattata così: «Sa suo figlio mi deve millecinquecento euro per un pc che gli ho procurato. Starà in difficoltà economiche, e non vorrà che si sappia. Se lo vuole aiutare lei...». L’anziana è disorientata, non ha tanti soldi nel portafogli. «Faccio un salto a casa», prova a chiamare il figlio, all’estero per lavoro, ma è impegnato e non risponde. Allora riscende e sempre più pressata dal truffatore accetterà di prendere i soldi nel bancomat del vicino centro commerciale. Lui è sempre pronto a darle una mano, come testimonieranno le telecamere di sicurezza dello sportello bancario, poi presi i soldi, saluta e sparisce, quasi scappa.
 
Pochi giorni prima il truffatore gentile aveva agganciato una settantenne dell’Eur. Stessa trafila e scusa simile per raggirare la nuova preda. «Ho procurato a Massimiliano, suo genero, un bel televisore di ultima generazione a soli mille euro. Ma chissà poveretto starà attraversando un momento di crisi perché non mi ha più pagato...Può farlo lei». L’anziana sale in casa e alla presenza della figlia racimola 460 euro. «Ho solo questi», si giustifica. Il genero, sentito subito dopo, smentirà l’acquisto. Stavolta a riconoscere Salvitti sono due persone, mamma e figlia. È possibile che il presunto truffatore, come altri colleghi specializzati nel settore, si documentasse prima, nei bar nei negozi nelle file agli uffici postali, anche dei nomi dei familiari delle anziane da circuire, per rendere il suo lavoro più facile. La misura degli arresti domiciliari è stata firmata dal gip Andrea Fanelli, su richiesta del pm Pierluigi Cipolla. Lo stesso giudice in precedenza aveva respinto l’arresto del sospettato per la mancanza di riconoscimento da parte di tre vittime. Stavolta invece oltre a due identificazioni, procura e carabinieri avevano fatto confluire nel fascicolo anche una consulenza tecnica antropometrica, firmata da Augusto Frascatani, e ricavata dai filmati del sistema di videosorveglianza del centro commerciale a Casetta Mattei. 
© RIPRODUZIONE RISERVATA