Carabiniere aggredito, arrestato il "Gigante": l'ultrà laziale incastrato da scarpe e giaccone

Carabiniere aggredito, arrestato il "Gigante": l'ultrà laziale incastrato da scarpe e giaccone
di Alessia Marani
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Giovedì 5 Dicembre 2019, 11:29 - Ultimo aggiornamento: 16:47

La caccia al tifoso tedesco per le strade e i locali di Trastevere dopo la partita tra Lazio e Eintracht Francoforte dello scorso 13 dicembre era finita con l'aggressione a un carabiniere. Per quell'episodio ieri sono scattati i domiciliari per Riccardo Rinaldi, 25 anni, detto il gigante, uno degli Irriducibili della Lazio, il gruppo degli ultras di cui era a capo Fabrizio Piscitelli, Diabolik, prima di essere ucciso il 7 agosto. Altri 8 Irriducibili sono indagati per violazione del Daspo, tra questi lo speaker radiofonico Riccardo Rastelli, il 22enne Luca Ciano, Bandierina, esponente di Lotta Studentesca e il 48enne Franco Franchino Costantino, entrambi già indagati in passato per l'affissione in Curva Sud degli adesivi di Anna Frank con la maglia della Roma durante Lazio - Cagliari dell'ottobre 2017. Nell'elenco dei tifosi che non hanno rispettato i Daspo figurano anche Leopoldo Capobianchi, Simone De Castro, Alessio Angelè, Guerino Cesarano e Vincenzo Vincenzone Nardulli, figlio di un esponente di Avanguardia Nazionale, che aveva l'obbligo di dimora in casa dopo che colpì un agente con una stampellata in via Amulio.

Roma, carabiniere aggredito da ultrà laziali: arrestato "il gigante" degli Irriducibili. Perquisita casa di uno speaker radiofonico



Nei loro confronti sono state eseguite perquisizioni (a Roma, Grottaferrata, Sant'Oreste, Anzio e Lariano) durante le quali gli agenti della Digos della Questura insieme ai colleghi dell'appuntato della Compagnia carabinieri Trastevere all'epoca rimasto ferito alla testa per il lancio di oggetti, hanno rinvenuto hashish e piccole dosi di marijuana ritenute per consumo personale. In casa del gigante, gli operatori hanno rinvenuto, in particolare, due bilancini di precisione nonché gli abiti indossati durante il raid le cui immagini, rilanciate dagli stessi tifosi sui social, fecero il giro del web. Nel video, si vedeva il militare ritrovarsi di fronte una cinquantina di incappucciati che erano stati visti fare su e giù su ponte Garibaldi a caccia dei tedeschi.
 

 

LE BASTONATE
Nell'incursione vennero presi a bastonate 3 stranieri, uno fu anche rapinato. Senza perdere la calma, l'appuntato estrasse la pistola, indietreggiò e aspettò che gli ultras si allontanassero. Su di loro, però, c'erano già gli occhi della Digos. I poliziotti li avevano filmati prima della partita mentre attendevano in un pub di via Tiepolo, al Flaminio, «in evidente atteggiamento di attesa dato che nessuno stava consumando bevande e alcolici», scrive il gip nell'ordinanza, il passaggio della tifoseria ospite. In quell'occasione la Scientifica li aveva filmati mentre si avvicinavano a Ponte Milvio, «tutti vestiti di scuro, bavero alzato e berretti calzati». Dal raffronto tra i filmati, attraverso le «analogie cefaloscopiche», il riconoscimento del bordo del giaccone e delle scarpe, gli investigatori sono arrivati alla conferma che il 25enne fosse il giovane che aveva scaraventato un bidone dell'immondizia contro il militare. Anche i tabulati telefonici lo confermavano. Così polizia e carabinieri lo hanno arrestato per resistenza a pubblico ufficiale, lesioni aggravate e uso di strumenti per evitare il riconoscimento.

 

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