L'idea che la sua casa fosse stata messa all'asta non gli andava giù. E così prima di andare via ha smurato anche la porta di casa. Solo l'ultimo atto, perché deve avere il libero professionista romano, residente a Monteverde, deve avere impiegato più giorni per liberare a suo modo l'appartamento che riteneva gli fosse stato portato via ingiustamente e che invece era stato messo in vendita da un giudice per tre esecuzioni immobiliari, avviate per il mancato pagamento delle rate di un finanziamento, del condominio e degli alimenti alla moglie. Giorno dopo giorno il proprietario di casa in preda all'ira ha smontato gli infissi, i sanitari, la caldaia, le prese, i termosifoni, la veranda e persino il contatore del gas, provocando un danno, stabilito con perizia, di oltre ventimila euro. La conclusione, ieri, a piazzale Clodio: l'uomo, che era stato denunciato dal nuovo proprietario della sua casa e dall'Istituto vendite giudiziarie che ne era custode, è stato condannato a tre mesi di carcere con l'accusa di inosservanza a un ordine del giudice. La casa, infatti, una volta messa all'asta e correttamente aggiudicata avrebbe dovuto essere consegnata integra, così come disposto dal giudice che si era occupato dalla procedura esecutiva immobiliare e non fatta a pezzi: con le mura prese a picconate.
Roma, casa occupata dai rom: i danni li paga il Comune
Roma, l'anziano "sfrattato" dagli abusivi torna a casa: caccia alla talpa nel condominio
LA PERIZIA
È stata una perizia a ricostruire le scene di distruzione, precisando quali fossero le condizioni della casa, prima e dopo l'intervento dell'ex proprietario. «In occasione del sopralluogo eseguito in data 18 novembre del 2016 il bene in esame si trovava in discrete condizioni di conservazione e manutenzione - premette l'esperto - lo stesso non presentava danni ed era agibile ed abitato e la suddivisione in due interni (effettuata dopo la separazione dell'imputato dalla moglie) era netta data anche la presenza di due ingressi e la suddivisione muraria era integra».
LE REAZIONI
«Il mio assistito aveva comprato la casa all'asta giudiziaria e il giorno della liberazione dell'immobile gli è stata consegnata devastata», commenta l'avvocato Stefano Panzironi, che nel procedimento ha assistito il nuovo proprietario della casa. «Siamo soddisfatti del pieno riconoscimento dei danni provocati». Per l'Istituto vendite giudiziarie, rappresentato dall'avvocato Carmine Lombardo, invece, è stato riconosciuto il risarcimento per le spese legali del procedimento, non avendo subìto danni diretti.
Adelaide Pierucci
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout