Rifiuti a Roma, oggi lo sciopero dei netturbini Ama: rischi per la raccolta

Si cerca una soluzione per mille tonnellate di indifferenziata al giorno

Rifiuti a Roma, oggi lo sciopero dei netturbini Ama: rischi per la raccolta
di Francesco Pacifico
3 Minuti di Lettura
Lunedì 8 Novembre 2021, 06:35 - Ultimo aggiornamento: 9 Novembre, 09:42

Incrociano oggi le braccia i netturbini dell'Ama, in uno sciopero nazionale che - con le strade di Roma spesso invase dai rifiuti - potrebbe creare nuovi problemi alla città per la raccolta. Tra l'altro nel momento in cui è partita l'operazione decoro, il piano straordinario di pulizia della Capitale entro Natale, voluto dal sindaco Roberto Gualtieri. Da via Calderon de La Barca fanno intendere che - per quanto l'agitazione sia stata indetta da sigle nazionali come Fp-Cgil, Fit-Cisl, Uil-Trasporti e dalla Fiadel di Roma - non si attendono un'altissima adesione, proprio perché la vertenza è di carattere nazionale.

Sciopero Ama, raccolta a rischio

 

«Per quanto - nota Alessandro Bonfigli, segretario della Uil Trasporti del Lazio - serve un contratto che guardi alle specifiche del nostro territorio».
LE LETTERA
I sindacati romani hanno scritto a Gualtieri e al prefetto Matteo Piantedosi per chiedere loro di spingere sul governo e sbloccare il rinnovo del contratto nazionale di categoria.

Gualtieri: «Al via pulizia straordinaria di Roma, ai cittadini dico: aiutateci a non sporcare»

Ma hanno anche aggiunto un passaggio nella lettera, nel quale rispetto allo stop di oggi mandano un segnale di pace al sindaco e sottolineano: «Desideriamo, inoltre, farle presente che per il sindacato il ricorso allo sciopero è assolutamente residuale (l'ultima giornata nazionale di sciopero risale al 15 giugno 2016) ma alcune volte il dialogo e la sola responsabilità non sono sufficienti a far comprendere lo stato di necessità. Naturalmente garantiremo i servizi minimi per limitare i disagi alla comunità locale». Cioè la raccolta davanti a ospedali, farmacie, case di cura, caserme e scuole.
Sempre oggi, intanto, entra nel vivo la nuova stagione dell'Ama.

Il neo amministratore unico, l'ex ministro Angelo Piazza, da un lato lavorerà per gli atti necessari a reintrodurre nella governance di via Calderon de La Barca un cda e lanciare un bando per reclutare dall'esterno il futuro direttore generale; ma, dall'altro, è chiamato a gestire già la prima emergenza: Ama non sa dove mandare quasi un migliaio di tonnellate di indifferenziato prodotte ogni giorno a Roma: non ci sono nel Lazio o in Italia Tmb che vogliano trattarli né discariche che accettino gli scarti.

Rifiuti, la lettera della Ue: «Preoccupati per Roma, faro sui rischi sanitari»


Nelle scorse ore è stata stretta una prima intesa con la Mantova Ambiente, guidata dall'ex presidente di Ama Massimo Bagnacani, per inviare circa una 70 di tonnellate al giorno. Per i viaggi della speranza, con la Regione Lazio e il Comune si cercheranno nuovi accordi con le giunte e gli impianti di Toscana, Abruzzo, Puglia e Campania. Ma Tmb e termovalorizzatori toscani o campani, dopo il trattamento dei materiali, chiedono comunque a via Calderon de La Barca di riprendersi gli scarti di lavorazione e di trovare delle discariche dove collocarli.
Sempre nelle prossime ore Piazza è chiamato a rafforzare la macchina dell'operazione decoro: i sindacati attendono di essere convocati già in settimana per chiudere l'accordo sugli straordinari per i netturbini, mentre andranno affittati ulteriori mezzi e macchinari.

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA