Roma, a Porta Portese folla e zero vigilanza: il Comune chiude il mercato

Roma, a Porta Portese folla e zero vigilanza: il Comune chiude il mercato
di Stefania Piras
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Sabato 22 Agosto 2020, 00:25

È il mercato più famoso d’Italia, uno dei più grandi nel continente europeo, ma non può fare a meno delle norme sulla sicurezza Covid nemmeno Porta Portese. L’affluenza è sempre altissima, soprattutto dopo la fase di riapertura. I vigili hanno messo nero su bianco che senza garanzia dei contingentamenti degli accessi non si apre. Domani, dunque, il mercato storico salterà perché gli operatori non riescono, e non vogliono più a pagare il servizio di vigilanza che, dicono, «spetterebbe all’amministrazione».

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BLOCCO 
E così i vigili sono decisi a bloccare tutto se le bancarelle allestiranno il loro mercatino senza occuparsi della sicurezza. I commercianti, in verità, sì sono divisi e il paradosso è che i regolari chiedono che il Comune si occupi del servizio di sicurezza (visto che a loro carico c’è l’occupazione di suolo di pubblico) mentre gli irregolari che invece non hanno costi diretti sarebbero disposti a pagare quel servizio. Insomma, è il caos. 
«Il vero problema sono gli abusivi, i vigili non vengono mai sanzionarli e ora ci hanno preso di mira per le questioni della sicurezza», racconta un ambulante. Il mercato non prevede varchi per entrare e uscire: restano dunque attuali e irrisolti i problemi di sorveglianza interna ed esterna. 

GLI IRREGOLARI 
Dentro si contano 700 operatori regolari e 500 irregolari circa che si estendono in un’area compresa tra piazza Ippolito Nievo, via Ettore Rolli e via Portuense. La delibera regionale che regolamenta i mercati dice che i Comuni sono responsabili della sorveglianza e degli accessi, delle uscite, degli spostamenti all’interno del mercato. E allora perché finora i commercianti hanno pagato di tasca loro? 

LA GIUNTA 
La giunta municipale del XII Municipio si è riunita il 12 agosto e una settimana prima, consapevoli che il malumore sarebbe scoppiato, ha deciso si deliberare un tavolo consultivo per risolvere i problemi, annosi, del mercato che con il Covid sono destinati a complicarsi.

Ci sono una serie di lacune che l’amministrazione rileva: «gli automezzi degli esercenti vengono riposti all’interno del mercato in aree non idonee alla sosta; non vi è il rispetto delle esigenze di sicurezza dei cittadini, degli operatori e dei visitatori; mancano servizi igienici», scrive la presidente Silvia Crescimanno che sottolinea, ovviamente, l’impatto Covid sul mercato. Ma calca la mano anche sulla necessaria, improrogabile messa a norma dell’enorme bazar: vuol dire che anche i suoi uffici si sono accorti che l’abusivismo impera. 

I COSTI DEL SERVIZIO
Ma alla fine non si è mosso nulla. E gli operatori non sono più disposti a garantire accessi ed uscite a 2800 euro ogni domenica. Così il comandante del vigili del gruppo di Monteverde quando ha appreso che sarebbe stato interrotto il servizio di contigentamento ha comunicato che se non verrà garantito uno standard di sicurezza accettabile non darà via libera alla fiera: scrive proprio «impossibilità di svolgimento del mercato». È già successo all’Aurelio tra l’altro che gli agenti abbiano impedito il mercato per mancanza di sicurezza tra i banchi. Ed è successo anche a Porta Portese a fine giugno per lo stesso motivo di oggi: mancanza di fondi per pagare gli steward e la sorveglianza.

«Già la scorsa settimana il Mercato avrebbe aperto senza le misure previste... Ma il Municipio dove stava? Chiediamo con forza che Comune e Municipio prendano in mano la situazione e evitino la chiusura di un pezzo di storia della nostra città», denunciano Elio Tomassetti e Alessia Salmoni, consiglieri dem Municipio Roma XII. «Perché non hanno accettato di parlarne in un tavolo allargato con i commercianti e con i consiglieri?», protesta Tomassetti. «Perché non si occupano dell’abusivismo?», rincara Salmoni. Il mercato dal 1950 non ha mai chiuso, solo due mesi per la quarantena imposta dal Covid.

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