Minacce e richieste di denaro a Giorgia Meloni, il perito: «Lo stalker è socialmente pericoloso»

Minacce a Giorgia Meloni, il perito: «Nugnes è socialmente pericoloso»
di Marco Carta
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Mercoledì 15 Aprile 2020, 11:16 - Ultimo aggiornamento: 19:13

Appostamenti, messaggi farneticanti e richieste di denaro: «Sono al parco Garbatella. Portami mia figlia e i soldi». Lo stalker che per mesi ha molestato Giorgia Meloni, affermando di essere il padre di sua figlia, soffrirebbe di un disturbo delirante. Per il perito nominato dal tribunale non ci sono dubbi: Raffaele Nugnes, l'uomo di origini casertane sotto processo per stalking per aver scritto numerosi messaggi di natura minatoria e diffamatoria sulla propria pagina Facebook contro la leader di Fratelli d'Italia è «pericoloso socialmente» e deve essere ricoverato presso una rems (residenza per l'esecuzione delle misure di sicurezza), una struttura sanitaria di accoglienza per gli autori di reato affetti da disturbi mentali. A sostenerlo è il professore Andrea Baldi, che nell'udienza del prossimo 21 aprile illustrerà in aula le sue conclusioni. Baldi, direttore del dipartimento di salute mentale dell'Asl Rm3, nonché presidente della Società Italiana di Psichiatria della Regione Lazio, si è espresso anche per la seminfermità mentale di Nugnes che, a suo dire, presenta una capacità di intendere e di volere grandemente scemata. A richiedere la perizia psichiatrica era stato l'avvocato Urbano Del Balzo, che difende come parte civile Giorgia Meloni nel procedimento. Nugnes, i cui messaggi sono ancora online, era stato arrestato dalla Digos lo scorso 31 luglio nella sua abitazione di Trentola Ducenta, in provincia di Caserta, e da allora si trova agli arresti domiciliari. A fermarlo pochi giorni prima erano state pattuglie del Compartimento Polizia Ferroviaria e della Digos di Roma che lo avevano sorpreso alla stazione Termini. Una volta sceso dal treno gli era stato chiesto il motivo del suo viaggio. Nugnes in principio aveva tergiversato, per poi ammettere di essere giunto a Roma per andare a cercare la leader di FdI, tanto da essere raggiunto anche da un foglio di via obbligatorio con divieto di ritorno per due anni nella provincia di Roma, su provvedimento del Questore. «Io questo uomo non l'ho mai visto né conosciuto», aveva spiegato Giorgia Meloni nel corso dell'udienza dello scorso 29 gennaio. «Io vivo spesso fuori casa e il mio stato d'ansia è enormemente cresciuto perché ho dovuto prendere particolari cautele. Non bastava più la baby sitter per controllare mia figlia - ha aggiunto la deputata - non può essere mai lasciata sola. Se questa persona pubblica un messaggio di questo tenore hai tempo tre giorni per venire dove sai, se non vieni sai cosa succede, vengo a Garbatella..., voi capirete bene il mio stato d'animo. Non mi sono mai accorta di aver ricevuto quei messaggi. Lui li pubblicava solo sulla sua pagina Fb».
 

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