Roma, stop alle cartelle esattoriali fino al 31 maggio: congelati oltre 700mila atti nel Lazio

Roma, stop alle cartelle esattoriali fino al 31 maggio: congelati oltre 700mila atti nel Lazio
di Francesco Pacifico
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Martedì 17 Marzo 2020, 09:11 - Ultimo aggiornamento: 09:12

Quasi seicentomila cartelle esattoriali congelate dall'Agenzia delle entrate e dirette ai contribuenti romani. L'ha deciso nei giorni scorsi il direttore Ernesto Maria Ruffini, prima che venisse emanato dal governo il nuovo decreto legge con le misure di sostegno per l'emergenza Covid-19, licenziato ieri dal consiglio dei ministri. L'iniziativa, prese dal tributarista palermitano già in passato alla guida di Equitalia, nasce come misura di sostegno al sistema economico e alle famiglie, che scontano più di altri i contraccolpi dalla crisi scaturita con la pandemia.
In sostanza, prima che arrivasse la sospensione dei pagamenti del governi, Ruffini ha bloccato l'invio di quasi seicentomila cartelle elettorali (oltre 3,1 milioni in tutta Italia) con posta ordinaria o con quella certificata, rinviando il pagamento a dopo il 31 maggio. Di conseguenza anche le pratiche che si riferiscono al mese di aprile e maggio sono congelate. Parliamo di tributi e di atti per il recupero di mancata riscossioni che riguardano i principali tributi e le più importanti tariffe che toccano la vita di aziende e cittadine: in questo grande calderone ci sono pagamenti Irpef, Irap, multe elevate dalla polizia locale, bollo auto non pagato, morosità per le mense scolastiche, Imu e altre imposti municipali come la Tosap fino ai contributi Inps, le tariffe assicurative Inail e i balzelli previsti per le attività camerali. All'appello, nella città di Roma, manca soltanto quelle cartelle della Tari, che il Campidoglio riscuote con la sua controllata Aequa Roma, anche queste destinate a essere sospese.

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TERMINI SOSPESI
I termini, quindi, sono sospesi. Per la cronaca, chi vuole pagare, può decidere di non approfittare di questa sospensione e fissare un appuntamento con gli sportelli dell'Agenzia delle entrate-Riscossione oppure versare il dovuto tramite i canali online o le tabaccherie. Per gli altri le scadenze di febbraio, marzo, aprile e maggio sono rinviate ai prossimi mesi.
Entrando più nello specifico, sono oltre 700mila le cartelle sospese in tutto il territorio del Lazio, delle quali 187mila sono intimazioni di pagamenti. Guardando al mese di febbraio, 416mila riguardano la città di Roma e la sua provincia, 26mila il Frusinate, 38 mila l'area di Latina, 7mila per l'intero retino, 16mila tra Viterbo e la Tuscia. Sul mese di marzo erano destinate ai contribuenti della Capitale e della sua città metropolitna 160 mila cartelle, 17mila a Frosinone, 21mila a Latina, 4 mila a Rieti e 10mila a Viterbo.
Per quanto riguarda le intimazioni di pagamento non sospese, non sono state inviate 145mila a Roma, 13mila a Frosinone, 14mila 5mila a Rieti e 10 mila Viterbo .

Ora si attendono le prossime disposizioni del governo per capire se la sospensione dei termini vada oltre la data già prevista del 31 maggio.

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