«Apri questa porta o faccio un massacro». Prima ha cosparso l'auto della sua ex con la benzina per incendiarla, poi è tornato alla carica minacciando di ucciderla con un coltello e sequestrandola assieme al figlio sul divano per oltre un'ora. L'incubo per la donna e per il bambino è finito grazie all'intervento dei carabinieri che hanno arrestato il violento, un 40enne romeno che risulta residente a Ladispoli. Il blitz è avvenuto a Cerveteri, in una zona che si trova a poca distanza dal centro urbano. Sua moglie, connazionale, non gli aveva aperto il portone dopo che si era presentato per l'ennesima volta suonando insistentemente il campanello perché non voleva accettare la fine della relazione. Mentre lei, alle strette, intanto dava l'allarme al 112, il bruto non desisteva dalle sue intenzioni arrampicandosi fino sopra al balcone, rischiando per altro di precipitare ed entrando successivamente all'interno dell'appartamento dal primo piano. Una furia pronta a far del male a chi voleva ormai lasciarlo. Scena tra l'altro che non è sfuggita ai vicini impauriti anche loro.
Fratelli Bianchi, cosa c'è dietro il giallo degli anelli spariti prima dell'arresto
LA VICENDA
Secondo quanto ricostruito poi dai militari della stazione locale, coordinati dalla compagnia di Civitavecchia guidata dal capitano Mattia Bologna, l'uomo si è diretto subito in cucina per prendere un coltello, obbligando la sua ex (da tempo ha già avanzato la richiesta di separazione) a sedersi sul divano assieme al figlio piccolo.
LA PERQUISIZIONE
Dopo averlo ammanettato, gli investigatori hanno perquisito la sua abitazione a Ladispoli e rinvenuto, oltre ad un paio di orologi e ad alcuni documenti della vittima, anche una pistola calibro 32, arma d'epoca ma perfettamente funzionante e detenuta abusivamente nel cassetto e poi posta sotto sequestro insieme al coltello utilizzato per segregare madre e figlio a Cerveteri. La persona arrestata, già nota comunque per precedenti penali, è stata associata presso la casa circondariale di Civitavecchia. L'udienza davanti al gip del tribunale si è già tenuta l'altra mattina: l'arresto è stato convalidato e l'uomo si trova agli arresti domiciliari, misura rafforzato dall'utilizzo del braccialetto elettronico. Ora sarà costretto a difendersi della pesanti accuse di maltrattamenti in famiglia, sequestro di persona, ricettazione e detenzione abusiva di arma da fuoco.