Cerveteri, la moglie chiede il divorzio lui la sequestra in casa con il figlio: «Li ammazzo»

L'incubo per la donna e per il bambino è finito grazie all'intervento dei carabinieri che hanno arrestato il violento, un 40enne romeno che risulta residente a Ladispoli.

Cerveteri, la moglie chiede il divorzio lui la sequestra in casa con il figlio: «Li ammazzo»
di Emanuele Rossi
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Giovedì 1 Settembre 2022, 07:08 - Ultimo aggiornamento: 07:09

«Apri questa porta o faccio un massacro». Prima ha cosparso l'auto della sua ex con la benzina per incendiarla, poi è tornato alla carica minacciando di ucciderla con un coltello e sequestrandola assieme al figlio sul divano per oltre un'ora. L'incubo per la donna e per il bambino è finito grazie all'intervento dei carabinieri che hanno arrestato il violento, un 40enne romeno che risulta residente a Ladispoli. Il blitz è avvenuto a Cerveteri, in una zona che si trova a poca distanza dal centro urbano. Sua moglie, connazionale, non gli aveva aperto il portone dopo che si era presentato per l'ennesima volta suonando insistentemente il campanello perché non voleva accettare la fine della relazione. Mentre lei, alle strette, intanto dava l'allarme al 112, il bruto non desisteva dalle sue intenzioni arrampicandosi fino sopra al balcone, rischiando per altro di precipitare ed entrando successivamente all'interno dell'appartamento dal primo piano. Una furia pronta a far del male a chi voleva ormai lasciarlo. Scena tra l'altro che non è sfuggita ai vicini impauriti anche loro.

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LA VICENDA
Secondo quanto ricostruito poi dai militari della stazione locale, coordinati dalla compagnia di Civitavecchia guidata dal capitano Mattia Bologna, l'uomo si è diretto subito in cucina per prendere un coltello, obbligando la sua ex (da tempo ha già avanzato la richiesta di separazione) a sedersi sul divano assieme al figlio piccolo.

La telefonata della vittima per fortuna ha allertato i carabinieri di via Pertini che sono giunti immediatamente sul posto mentre il marito, sempre sotto minaccia dell'arma, ha imposto a madre e figlio di tenere la bocca chiusa senza fare rumore come a voler simulare che l'abitazione fosse vuota. «Se parlate qui finisce male, state zitti», è una delle intimidazioni rivolte ai due. Ovviamente le forze dell'ordine non hanno creduto al rapitore anche quando ha cercato di costringere la donna a richiamare il 112 per annullare la querela sporta pochi giorni prima in caserma riguardo proprio alla vettura inzuppata di nafta per essere data alle fiamme. Un gesto che lasciava presagire qualcosa di più drammatico. La 43enne insomma non si sentiva più al sicuro da tempo e aveva avuto il coraggio di denunciarlo temendo pure per il suo bambino. «Digli che ti sei inventata tutto, richiamali ancora, presto», è l'altra richiesta pressante. Evidentemente ormai braccato e preso dal panico, il 40enne ha raggiunto il terrazzo per tentare una disperata fuga. La collaborazione dell'ex è stata importante perché lei stessa ha aperto la porta ai carabinieri che lo hanno bloccato impedendo potesse dileguarsi nell'oscurità.


LA PERQUISIZIONE
Dopo averlo ammanettato, gli investigatori hanno perquisito la sua abitazione a Ladispoli e rinvenuto, oltre ad un paio di orologi e ad alcuni documenti della vittima, anche una pistola calibro 32, arma d'epoca ma perfettamente funzionante e detenuta abusivamente nel cassetto e poi posta sotto sequestro insieme al coltello utilizzato per segregare madre e figlio a Cerveteri. La persona arrestata, già nota comunque per precedenti penali, è stata associata presso la casa circondariale di Civitavecchia. L'udienza davanti al gip del tribunale si è già tenuta l'altra mattina: l'arresto è stato convalidato e l'uomo si trova agli arresti domiciliari, misura rafforzato dall'utilizzo del braccialetto elettronico. Ora sarà costretto a difendersi della pesanti accuse di maltrattamenti in famiglia, sequestro di persona, ricettazione e detenzione abusiva di arma da fuoco.

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