Dodicenne investito sulle strisce a Roma, la mamma: «Stava andando a scuola, aiutatemi a trovare il pirata»

«Le maestre mi hanno confermato che in zona si sono verificati altri episodi simili»

Dodicenne investito sulle strisce a Roma, la mamma: «Stava andando a scuola, aiutatemi a trovare il pirata»
di Federica Pozzi
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Venerdì 2 Febbraio 2024, 00:10

«Sensibilizzare». È questo lo scopo di Serena Venturo, insegnante e mamma del 12enne che lo scorso 17 gennaio è stato investito sulle strisce pedonali in via di Val Tellina, in zona Monteverde, mentre stava andando a scuola a piedi. L’auto si è fermata dopo l’impatto ma chi era alla guida, quando ha visto il giovane che si rialzava, è sfrecciato via a tutta velocità senza neanche un “come stai?”. «Un’attenzione nei confronti di un ragazzino che dovrebbe venire spontanea anche se cadesse perché inciampato. Invece questa persona l’ha investito ed è andata via», dice Serena che, insieme al suo avvocato, Francesco Bolognesi, hanno intenzione di rivolgersi all’ Amministrazione capitolina per far sì che, attraverso segnaletiche più visibili, telecamere e autovelox soprattutto nei pressi delle scuole, questi episodi non avvengano più. 

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IL RACCONTO 
«Mio figlio era uscito da poco, va a scuola da solo da quando fa la prima media», racconta Serena ripercorrendo gli attimi di paura vissuti la mattina del 17 gennaio. «Per arrivare all’istituto - prosegue - deve fare solo due attraversamenti pedonali, sono sei minuti di orologio.

Una cosa così semplice non può e non deve essere un pericolo a causa dell’alta velocità o della distrazione di chi guida». A raccontare alla donna l’accaduto è stato proprio il figlio, quando lei è arrivata sul luogo dell’incidente. «La macchina arrivava a tutta velocità ma si è accorta di lui così ha rallentato», spiega, «ma non è bastato a evitare l’impatto. Mio figlio ha sbattuto sul cofano ed è cauto a terra nella carreggiata opposta. Un miracolo che non passasse nessuna macchina in quel momento dall’altro lato». A questo punto accade l’imperdonabile: «Mio figlio si è alzato perché per fortuna non aveva lesioni gravi e chi era alla guida, invece di scendere per assicurarsi che stesse bene, è andato via senza neanche un “come stai”». L’alta velocità «non può essere accettabile in una via in cui ci sono due istituti scolastici».

«Oggi (ieri, ndr) - continua - ho parlato con delle maestre e anche loro mi hanno confermato che su via di Val Tellina ci sono stati diversi episodi oltre al nostro di gente che corre, causa incidenti e non si ferma». Una situazione insostenibile, un pericolo troppo grande per i ragazzi e i bambini della zona. È a questo punto che Serena ha deciso di fare qualcosa, non solo per trovare chi ha investito il figlio, ma anche per fare in modo che non accada più a nessuno. «Il pirata che ha investito mio figlio deve essere assicurato alla giustizia ma in quella via, e in tutte quelle vicino alle scuole, servono assolutamente autovelox e telecamere». Una “battaglia” che Serena sta portando avanti con l’aiuto del suo avvocato, Francesco Bolognesi, il quale «ha sposato la mia causa supportandomi per cercare insieme di sensibilizzare gli organi competenti a rendere più sicuri gli attraversamenti nelle zone vicino alle scuole». «Solo le istituzioni possono far sì che questi episodi non accadano più perché purtroppo quello che manca oggi è la percezione dell’altro», conclude la mamma del 12enne. 

L’AVVOCATO
«Dal punto di vista processuale stiamo aspettando le indagini che proseguono per trovare chi era alla guida dell’auto», afferma Bolognesi. «Dall’altra - spiega - il tentativo è quello di utilizzare questa vicenda per cercare di sensibilizzare l’Amministrazione affinché venga incrementata la segnaletica verticale e orizzontale». Ma non basta: «Bisogna anche sensibilizzare il guidatore perché se investi un bambino e scappi c’è qualcosa nell’educazione civica che non ha funzionato». «Questa volta è andata bene ma la prossima volta potrebbe esserci una tragedia. Capiamo che ci sono sicuramente problemi più gravi a Roma, ma questo non è un problema da trascurare», conclude Bolognesi. 
 

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