Tram via Nazionale, il progetto da rifare: «Le modifiche non arrivano»

Dopo le critiche all’opera la Soprintendenza attende ancora le correzioni

Tram via Nazionale, il progetto da rifare: «Le modifiche non arrivano»
di Fernando M. Magliaro
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Sabato 23 Settembre 2023, 00:17

Da una parte, la declinazione al futuro da città del Mulino Bianco fatta dall’assessore ai Trasporti, Eugenio Patanè, dall’altra le criticità che emergono ancora del tutto irrisolte sul progetto della nuova linea tranviaria Termini-Vaticano-Aurelio, la Tva, portata avanti dalla lobby filotranviaria della sinistra nel silenzio complice degli ecologisti. Ieri, Commissione Trasparenza che il presidente, Federico Rocca, ha convocato per mettere a fuoco tutte le denunce di carenze progettuali e di mancata partecipazione di cittadini e associazioni. Carenze progettuali e mancata partecipazione confermate, sotto un profluvio di “faremo”, anche dall’assessore Patanè. E dalla Soprintendenza. Andiamo per ordine.

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L’OPERA
Il progetto è quello di costruire una nuova tranvia: partenza da Termini sotto la sede della Soprintendenza di Palazzo Massimo. Poi, piazza della Repubblica, via Nazionale, via IV Novembre e il lungo asse via del Plebiscito/Corso Vittorio. Poi, superato il Tevere a Ponte Vittorio, il “ramo” Aurelio passa a piazza della Rovere sotto l’ospedale Santo Spirito in Sassia, transita sotto la Galleria Principe Amedeo, fa Porta Cavalleggeri, via Gregorio VII e piazza Giureconsulti.

L’altro “ramo”, quello Vaticano, dopo Ponte Vittorio passa sotto Passetto di Borgo, via Traspontina, via Crescenzio e piazza Risorgimento. Otto chilometri circa di tracciato a doppio binario, poco meno di 300 milioni di euro di costo, operatività della linea prevista a marzo 2028.


LA SEDUTA
Annacquando le criticità evidenziate da varie categorie di professionisti e residenti da settimane su questo progetto, Patanè ha ribadito in commissione la volontà di fare l’opera, annunciando che entro pochi giorni sarà annunciato il vincitore dell’appalto, ma ha anche rimandato al futuro progetto definitivo sia la partecipazione di cittadini e associazioni sia la soluzione ai problemi emersi. Non a caso, all’Assessore risponde Daniele Giannini, dirigente della Lega Lazio: «Patané insiste con il progetto della linea tram Termini-Vaticano-Aurelio: otto chilometri di rotaie obsolete e cigolanti. Si punti invece con forza sulla metropolitana unico mezzo che può offrire una valida alternativa per le centinaia di migliaia di automobilisti che dal quadrante ovest della Capitale ogni giorno si spostano da e verso il centro, e che volentieri lascerebbero a casa l’auto per spostarsi su binario».


I problemi appena accennati dall’ottimismo di Patanè restano tutti. A partire da quelli evidenziati dalla Soprintendenza. Daniela Porro, Soprintendente di Roma, ha ricordato «Ci siamo espressi con un parere con prescrizioni e raccomandazioni che riguardano la tutela del patrimonio archeologico. Parliamo di zone ad altissimo rischio. Per gli aspetti di tutela degli immobili e paesaggistica, ci sono molte e molte richieste di attenzione sugli edifici monumentali che insistono sulla tratta come Sant’Andrea della Valle, Santa Maria in Vallicella. Abbiamo prescritto di non agganciare per nessun motivo i cavi agli edifici monumentali ed ecclesiastici o mettere i pali di fronte gli stessi. E, davanti a questi luoghi abbiamo prescritto di non mettere pensiline alle fermate».


«Per la tutela archeologica - ha spiegato l’architetto Mirella Serlorenzi della Soprintendenza - il tratto più critico è quello di largo Magnanapoli dove insiste, al centro, un tratto delle Mura Serviane. La cautela assoluta deve essere volta alla conservazione di questa testimonianza fondamentale della storia della città. Dobbiamo essere certi che il passaggio del tram non vada a influire su quel manufatto. Discorso di tutela analogo a Mercati Traianei e Foro di Traiano».  I problemi principali riguardano tutta l’area centrale di Roma. La Soprintendenza ha espresso un parere pesantemente condizionato: il progetto definitivo dovrà recepire una serie di indicazioni o l’opera potrebbe non superare il vaglio delle Belle Arti.


«La questione diventa oltre le prescrizioni in sé - ha chiarito l’architetto Alessandra Fassio che, per la Soprintendenza ha redatto la parte paesaggistica del parere condizionato - dal punto di vista del passaggio nel Centro Storico, zona Unesco, il problema effettivo è la vicinanza del tram a fianco di edifici di incredibile valore: passa, ad esempio, a un metro da Palazzo Massimo alle Colonne a Corso Vittorio. Per noi, poi è indispensabile la valutazione dell’impatto cumulativo degli interventi». Insomma, il Comune dovrà fornire alla Soprintendenza progetti pesantemente modificati e completati anche dai rapporti con tutti gli altri interventi previsti lungo l’intera linea nel corso degli anni.
 

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