Le autostrade preferite dai cinghiali sono i cosiddetti corridoi ecologici: corsi dei fiumi, parchi e zone verdi che collegano il centro cittadino con le aree di campagna e di collina circostanti, da dove i cinghiali arrivano nella Capitale. E ora, dopo anni di invasione, sono a rischio quasi tutti i quadranti di Roma, a partire dai parchi: dalla riserva naturale dell'Insugherata al parco del Pineto, da villa Doria Pamphilj a villa Ada e villa Glori, dalla riserva naturale di Castelporziano a quelle della Marcigliana e di Monte Mario, dal parco dell'Inviolatella Borghese quelli di Talenti e delle Valli, passando dalla valle dell'Aniene. I video di cinghiali che passeggiano per la città riempiono da tempo i social e le cronache locali. Su lungotevere, a piazza Trilussa, al mercatino natalizio di piazza Mazzini, e ora in un uno dei parchi più importanti della Capitale. Ormai gli incontri ravvicinati con i cinghiali solo all'ordine del giorno e stanno diventando un pericolo serio per chi se li trova davanti.
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LE DINAMICHE
«Va ricordato che due terzi del territorio romano è composto da aree vincolate», spiega Maurizio Gubbiotti, presidente di RomaNatura, l'ente regionale preposto alla tutela e valorizzazione del patrimonio naturale e paesaggistico presente nel territorio comunale della Città eterna.
LA SITUAZIONE
Quello dei cinghiali «è un problema ancora da risolvere - sottolinea David Granieri, presidente di Coldiretti Lazio - La nostra non è una posizione ideologica: questo è un pericolo per le imprese e per le persone». Finora «non c'è stato un contenimento efficace, ma speriamo che le cose ora cambino - dice Granieri - Sono a rischio tutte le aree di Roma: è un animale che tende a occupare, non a rientrare. Nemmeno la peste suina ha determinato un vero contenimento massivo». Secondo il leader regionale di Coldiretti, «c'è un'eccedenza di cinghiali fuori controllo: si tratta di un animale che tende ad avvicinarsi alle zone antropizzate, e questo aumenta i rischi per le persone». L'associazione propone quindi «di iscrivere tutti i cacciatori alle liste delle persone autorizzate alla caccia agli animali selvatici nelle zone urbane», come prevedono le nuove norme approvate con l'ultima legge di Bilancio.