Bebe Vio, la tesi rubata al ristorante riscritta in tempi record: ora può laurearsi

Nonostante l'appello social da migliaia di visualizzazioni e condivisioni, nessuno le ha rimandato nulla e il pc, purtroppo, non è stato trovato dalla polizia. Ma lei ce l'ha fatta comunque

Bebe Vio, la tesi rubata al ristorante riscritta in tempi record: ora può laurearsi
di Camilla Mozzetti
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Venerdì 5 Maggio 2023, 22:27

«Sembrava impossibile... invece ce l’abbiamo fatta! Tesi riscritta e consegnata all’ultimo». È il primo pomeriggio quando la campionessa di scherma paralimpica Bebe Vio esulta sulla sedia lasciandosi andare ad un grido liberatorio e ad un lungo abbraccio con la sua compagna di stanza. Ce l’ha fatta, anche stavolta: dopo il furto della borsa con il pc dove all’interno era salvata la tesi di laurea, l’atleta è riuscita a riscrivere l’elaborato nei tempi concessi dall’università. 

È giovedì 27 aprile quando Bebe Vio, di rientro da Nimes dove si è tenuta la Coppa del Mondo e dopo il funerale del caro nonno Giorgio, decide di provare a distrarsi uscendo con degli amici. Va a cena fuori e in un ristorante di via Cremona, senza rendersene conto, qualcuno le ruba la borsa. Dentro c’erano alcuni effetti personali tra cui il computer. Al suo interno, in una cartella denominata “Jcu”, acronimo di John Cabot university, l’ateneo che frequenta ormai da anni, era salvata la sua tesi di laurea che avrebbe dovuto consegnare l’indomani.

Un elaborato sulla storia e sulla disabilità e su come le società, nel corso dei secoli, si sono rapportate al tema.



L’atleta con il cellulare riesce a localizzare l’air-tag legato al mazzo di chiavi e il venerdì mattina lei stessa con diverse volanti della polizia e pattuglie dei carabinieri si reca sul posto indicato. Civico 75 di viale Parioli, non distante da piazza Santiago del Cile. Il dispositivo che dava comunque segnali a intermittenza sembrava trovarsi lì e per oltre un’ora la campionessa ha maturato la speranza di trovare ciò che le apparteneva ma soprattutto il computer. Le ricerche purtroppo non hanno portato a nulla: chi l’ha rubata probabilmente si è poi disfatto delle chiavi (che tuttavia non sono state trovate) tenendosi il computer. Così, non avendo altre copie salvate benché l’università le avesse concesso una settimana di tempo per riscrivere la tesi al fine di non saltare la seduta di Laurea, la Vio sabato mattina decide di ricorrere ai social. Posta un video con un accorato appello in cui chiede al ladro o ai ladri di tenersi tutto ma di rimandarle - via e-mail o tramite un wetransfer - l’elaborato salvato in quella cartella virtuale dove pure c’erano gli appunti di quattro mesi di lezioni. «Tieniti tutto non mi importa ma almeno ridammi la tesi, non voglio non laurearmi e nonostante tutto te ne sarei grata».

Nonostante le migliaia di visualizzazioni e condivisioni nessuno le ha rimandato nulla e il pc, purtroppo, non è stato trovato dalla polizia. Ma lei ce l’ha comunque fatta: la tesi l’ha riscritta e l’ha consegnata ieri pomeriggio nei tempi “supplementari” concessi dall’Ateneo. Se si vuole, si vince. Sempre.

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