Il teatro raccontato da Proietti

Tre anni fa moriva il grande mattatore: nel libro di Pallottini “si sente” la sua voce

Da sinistra, Claudio Pallottini e Maurizio Micheli
di Roberta Savona
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Giovedì 2 Novembre 2023, 21:31

Sul teatro, sulla recitazione e su altre amenità, avrebbe sorriso e disquisito Gigi Proietti, protagonista assoluto nei cuori e nei ricordi di chi non può e non vuole dimenticare la sua opera. Per questo il docu-libro di Claudio Pallottini, presentato a Roma a Spazio Sette nel giorno del terzo anniversario dalla scomparsa del grande mattatore - e della sua nascita, ironia della sorte -, ha assunto un significato più profondo: non una semplice presentazione per colui che per 30 anni, ha assistito Proietti dentro e fuori le scene. Un sentito omaggio e un emozionante ricordo, che ha dato spazio a lunghi applausi tra gli scaffali affrescati di via dei Barbieri, per il volume “Gigi Proietti - Insegnamenti e chiacchiere sul teatro, sull’attore e su altre amenità”, di Carocci Editore. Un pomeriggio che ha lucidato gli occhi a persone come Paola Tiziana Cruciani, attrice e sceneggiatrice che in Gigi ha trovato uno tra i suoi primi maestri di scena, ai tempi di quel crogiuolo d’arte e umanità che è stato il “Laboratorio di Esercitazioni Sceniche”, da lui fondato e portato avanti con convinzione, forgiando tra il 1979 e il 1997 generazioni d'interpreti ancora oggi amatissime dal pubblico. Incuriosito e di passaggio, ha fatto capolino in sala il regista e premio Oscar Paul Haggis, che ricorda Gigi con un sorriso.

A tre anni dalla scomparsa, attraverso le parole e la visione stessa di Proietti sull’attore, il libro scritto da Pallottini diverte come il suo protagonista che, con aneddoto e risata, ha insegnato l’ironia a decine di giovani artisti. Tra pause e parole al momento giusto, battuta sempre pronta e lo sconfinato amore per la conoscenza, Proietti diviene la guida alla lettura dell’ultimo scritto di Pallottini, anch’egli diplomatosi nel laboratorio e poi assunto dal maestro per cui ha recitato e scritto testi. Claudio lo conosce nel ‘91 al provino per la scuola e il commento del demiurgo teatrale fu lapidario: “Gajardo”. Per i dieci minuti a seguire Proietti testò il suo valore e, alla fine, gli disse che c’era il rischio, per poter recitare, di dover lasciare l’università. Claudio, con convinzione, gli rispose: “Non vedo l’ora” e da lì in poi, il resto è storia. Una di quelle che riempie le pagine di un libro pieno d'amore. Ad ascoltarne il racconto, Alda D'Eusanio, la scrittrice Eleonora Mazzoni, le attrici Sara Collodel e Cristina Pellegrino, seguite da Simona Marchini, Roberto Della Casa, Augusto Fornari e la giovane regista Margot Ruggiero, simbolo dell’attenzione alle nuove generazioni da sempre care a Proietti.

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