«Mi ha minacciato. Se non avessi fatto tutto quello che diceva lui mi avrebbe picchiato. Ero terrorizzato. Era buio e non passava nessuno in quel momento». Simone De Luca ha 26 anni, una moglie, una figlia e un figlio in arrivo. Lavora come tassista da soli 8 mesi e già è stato vittima di una rapina mentre era in servizio.
IL RACCONTO
«Erano le 20.30 di lunedì - racconta ancora scosso ero in zona Anagnina quando, davanti al Bar pasticceria Di Ruvo Antonio, proprio su via Anagnina, un uomo sulla quarantina alza la mano per prenotare il taxi. Io accosto, mi fermo e lo faccio salire. Si siede davanti, sul sedile del passeggero. Prima mi fornisce un indirizzo, dopo un po' decide di cambiare destinazione, dandomene un altro». I due alla fine arrivano in via di Tor Cervara, in un una zona isolata e poco illuminata. «Mi ordina di spegnere l'auto e mi ruba le chiavi.
L'EMERGENZA
Sui gruppi social dei tassisti infatti è un susseguirsi di segnalazioni di persone pericolose e di testimonianze di lavoratori assaliti. Spesso si tratta di uomini, di varie età e nazionalità. L'uomo in questione - un romano con un tatuaggio in faccia, secondo De Luca - ha già aggredito un suo collega, privando anche lui di cellulare e soldi. È successo il 4 dicembre. Sempre nella stessa zona. E quella volta sembra che addirittura avesse un coltello. Ma lui non è l'unico.
«È un continuo. Sono situazioni quotidiane. Sempre più spesso - spiega Roberto Massullo, responsabile della centrale operativa Radio Taxi 3570 - siamo vittime di aggressioni da parte di clienti che non vogliono pagare. Poi ci sono quelli che addirittura ci minacciano e ci derubano, come in questo ultimo caso. È assurdo che uno debba avere paura di lavorare». La notte, poi, dicono che sia il momento più critico anche perché in strada non c'è quasi mai nessuno ed è impossibile chiedere aiuto. «Ormai sono episodi così frequenti che tanti di noi non fanno più nemmeno le denunce perché sono scoraggiati». Anche perché spiegano che i malintenzionati non chiamano mai per prenotare un taxi, li fermano mentre sono in strada, così è più difficile risalire a loro.