Sicurezza, sociale, sport: siglato un patto a tre per il futuro di Tor Bella Monaca

Intesa Governo-Regione-Comune: più presidi delle forze dell'ordine e telecamere

Sicurezza, sociale, sport: siglato un patto a tre per il futuro di Tor Bella Monaca
di Gianluca Carini
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Giovedì 4 Aprile 2024, 06:26 - Ultimo aggiornamento: 06:30

Videosorveglianza, maggiori presìdi delle forze dell'ordine e un nuovo impianto sportivo. Queste le novità del Protocollo per Tor Bella Monaca siglato ieri al Viminale dai ministri Matteo Piantedosi (Interno) e Andrea Abodi (Sport) insieme al presidente della Regione Francesco Rocca e al sindaco di Roma Roberto Gualtieri. L'intesa ha durata triennale e ora nascerà un gruppo di lavoro che entro due mesi dovrà studiare le modalità di attuazione.

L'IMPEGNO COMUNE

«Non è una attenzione episodica.

Il governo dedica grande attenzione alla sicurezza, nelle stazioni, nelle aree periferiche, nelle piazze di spaccio», dichiara Piantedosi, secondo cui l'intervento a Torbella testimonia un «impegno interistituzionale». Per questo, aggiunge il ministro dell'Interno, «ringrazio il sindaco Gualtieri perché è legittimo avere opinioni differenti sui vari temi ma sulla sicurezza si va tutti insieme». Fino alla puntualizzazione sul blitz compiuto dalle forze dell'ordine la mattina a Torbella: «Noi non facciamo le cose a favore di telecamera, le facciamo da mesi e da anni, da prima di questo governo».

Nel dettaglio, la Regione Lazio finanzierà il servizio di custodia e sicurezza degli immobili con 20mila euro all'anno e quello di portierato con 80mila euro annui. Entrambi questi servizi passeranno da Ater, che si impegnerà anche a trovare degli edifici da usare come alloggi per i nuovi servizi di portineria e per il personale delle forze dell'ordine. Per questi interventi la Regione ha stanziato circa 3 milioni di euro (2.944.670 euro), necessari anche per rimettere in sesto le quattro torri di Torbella, il complesso residenziale di via Santa Rita da Cascia. Il Viminale si impegna invece a pagare l'acquisto dell'impianto di videosorveglianza per un importo massimo di 80mila euro.

II Campidoglio realizzerà interventi di illuminazione pubblica e assicurerà un presidio di vigili urbani.

IL CENTRO PER I CITTADINI

Il ministero dello Sport finanzierà con 130mila euro la realizzazione di un centro sportivo polifunzionale, la cui manutenzione sarà poi gestita da Ater Roma. «Credo dichiara il ministro Abodi che entro pochi mesi riusciremo a inaugurare questo impianto. È nel solco di quello che stiamo facendo a Caivano» ed è un modo per «rendere effettivo il diritto allo sport» (ora nell'articolo 33 della Costituzione).

«Da quando ho assunto questo incarico non mi sono mai sentito solo sotto il profilo della sicurezza», commenta il governatore Rocca, che si concentra prima sul centro sportivo («oggi il diritto allo sport è di difficile declinazione soprattutto per le famiglie monoreddito») e poi sulla possibile riforma di Ater, ritenuta necessaria dato che «quasi il 50 per cento degli alloggi non paga l'affitto, mentre noi paghiamo per tutti Imu e Tari». Modifiche che, aggiunge, «passeranno comunque dal dialogo con il sindaco Gualtieri e la prefettura». Tema su cui torna anche il vicepresidente della Camera di FdI Fabio Rampelli (eletto nel collegio di Torbella): «La riforma delle Ater prevederà dei progetti di rigenerazione urbana che però vanno accompagnati da una diversa visione dello stare insieme». Per quanto riguarda le possibili novità per Ater, secondo quanto filtrato, si lavora sottotraccia per poi provare ad arrivare a un'intesa dopo le elezioni europee. Ribadisce infine l'apertura al dialogo anche l'unico esponente di centrosinistra presente (il sindaco Roberto Gualtieri), secondo cui «la collaborazione è un carattere sano di una democrazia matura». E ancora «oggi si evidenzia l'importante collaborazione delle istituzioni, con interventi repressivi ma anche di rigenerazione». D'altronde, «si possono avere colori politici diversi ma davanti a temi importanti si collabora con lealtà: tutti insieme stiamo facendo il massimo perché il quartiere rinasca».

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