Roma, giungla stadio Flaminio: i volontari puliscono ma spunta una pistola

Roma, giungla stadio Flaminio: i volontari puliscono ma spunta una pistola
di Laura Bogliolo
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Domenica 22 Aprile 2018, 09:45 - Ultimo aggiornamento: 14:07
Una pistola, coltelli a serramanico, water, pneumatici, valige, stracci e 80 quintali di immondizia. Il volto nascosto dello stadio Flaminio l'hanno scoperto 350 volontari arrivati da tutta Roma con ramazze e pale. Hanno rovesciato i rovi che circondavano il gigante offeso dal degrado, pulito le aree verdi esterne alla struttura imbracciando rastrelli con la furia di uno scultore in preda al mistero della creazione artistica. E dalla pietra grezza è uscito il sottobosco fatto di decadenza e illegalità. «Le istituzioni dovrebbero semplicemente applicare la legge: tutti sanno che qui ci sono spaccio di droga, prostituzione, giacigli di senzatetto. Noi facciamo la nostra parte come cittadini, ora tocca alle istituzioni che richiamiamo alle loro responsabilità». Rebecca Spitzmiller, ideatrice e coordinatrice nazionale di Retake, conosce bene il degrado di Roma e ieri ha chiamato a raccolta i volontari nella giornata #WakeupFlaminio, progetto ideato da Retake Roma e dal Credito sportivo Italiano.

IL DEGRADO
«Abbiamo trovato di tutto, anche una pistola, come si può consentire di ridurre in una discarica un gioiello del genere?» borbottavano i volontari. La polizia arrivata sul posto ha sequestrato l'arma, «una scacciacani» dicono dalla Questura, ma restituisce comunque bene il clima di degrado che affossa da tempo la zona. Proprio qui, la mattina del 3 febbraio, è stato trovato il corpo di un clochard cingalese di 68 anni: è stato ucciso da un altro senzatetto. Ieri c'erano ancora tanti camper nell'area e carrelli pieni di bottiglie di plastica, roulotte vicinissime al gioiello Auditorium.
«NOI EX LAMENTONI»
«Sono un ex lamentone, ho smesso di fare la lagna per la città sporca, ho preso pala e ramazza e ho iniziato a fare retake». Sandro Beltrame, 58 anni, di Porta Portese, è uno dei volontari che ieri ha partecipato al progetto. «Raccoglievo bottiglie lasciate su viale Marconi, poi ho conosciuto Retake e in due anni ho partecipato a una ventina di appuntamenti» racconta Stefania Rinelli, 23 anni, studentessa. Al loro fianco con la tipica pettorina blu di Retake c'era anche Andrea Abodi, presidente dell'istituto per il credito sportivo, banca pubblica impegnata nel settore dello sport e della cultura. «Le cose fatte in prima persona sono le migliori» ha detto Abodi che ha aggiunto: «Abbiamo deciso per la prima volta di aprire un cantiere insieme a Retake, per festeggiare il Natale di Roma, ma anche l'inizio di una nuova vita non solo dello stadio Flaminio ma del Villaggio Olimpico di Roma 1960». Il progetto di ieri è stato realizzato con il patrocinio di Rappresentanza Italiana della Commissione Europea e Coni insieme a Fondazione Musica per Roma, Fondazione MAXXI e Lucisano Media Group.

IL PROGETTO
Abodi ha parlato di un «piano di sviluppo del Villaggio Olimpico che prevede investimenti per circa 50 milioni di euro, il rapporto con Roma Capitale è di grande collaborazione». L'appuntamento è stato rilanciato da Francesco Totti, Paolo Di Canio, Ciro Ferrara. In campo l'olimpionico di scherma, Aldo Montano, e l'attore e regista Massimiliano Bruno. Tra i volontari anche Simone Baglivo, socio di Retake, nominato dal presidente Sergio Mattarella Alfiere della Repubblica. L'assessore comunale allo Sport Frongia ha fatto intuire che, in collaborazione con il II Municipio, si creeranno spazi per lo sport nelle aree sottratte al degrado. «Un campo di basket ad esempio» ha annunciato Francesca Del Bello. Nel pomeriggio, poi, ci sono stati eventi sportivi con il Coni e la Figc Calcio femminile. «Abbiamo consegnato una wish list a Raggi - conclude Rebecca - prevede anche un bando per togliere le scritte sui muri: attualmente Ama si occupa solo delle scritte ingiuriose. Tutte le altre? Le cancelliamo noi....».

laura.bogliolo@ilmessaggero.it
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