Sgomberi a Roma, la prima lista: «Priorità a 6 interventi». Ma la giunta si spacca

Sgomberi a Roma, la prima lista: «Priorità a 6 interventi». Ma la giunta si spacca
di Simone Canettieri
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Lunedì 30 Luglio 2018, 07:12 - Ultimo aggiornamento: 21:25
Le posizioni sono diverse e opposte, tanto che alla prima occasioni si scontrano che è una bellezza. Da una parte per esempio ci sono le assessore Margherita Gatta (Lavori pubblici) e Rosalba Castiglione (Patrimonio e Casa), entrambe per la linea dura e intransigente su rom e occupazioni. Dall'altra parte della barricata, ecco i distinguo di quel pezzo di M5S (più o meno di adozione) che proviene da sinistra. Laura Baldassarre, responsabile dei Servizi sociali, è la fautrice della «terza via» per chiudere i campi; Luca Montuori, anche lui con un passato a gauche, l'altro giorno dopo lo sgombero del River si aggirava alla buvette del Campidoglio un po' frastornato: «Vedere che Casapound plaude al nostro sgombero mi lascia un po' perplesso, ma ammetto che occupandomi di urbanistica, non ho studiato questo dossier dal punto di vista amministrativo».

A tirare le fila della linea soft in queste ore è Luca Bergamo, il vicesindaco. Che appena due settimane fa - in un'intervista al Fatto - ha detto che «non tutte le occupazioni sono uguali». E poi entrando nel merito della faccenda, e dei rapporti dunque con il nuovo titolare del Viminale ha aggiunto che «non è solo Salvini, sono errori che hanno radici che affondano lontano: ma l'idea per cui chi cerca rifugio è un nemico della società, i Cinque Stelle la devono respingere».
Bergamo afferma di «condividere ognuna delle dichiarazioni del presidente Roberto Fico». Perché «su questi temi i pesi con la Lega vanno riequilibrati». Fare sintesi tra le diverse posizioni in giunta come sempre a Virginia Raggi, che sembra aver trovato un feeling politico-amministrativo con Salvini.

LA MAPPA
La sindaca, dopo aver gestito la vicenda del campo rom del River, adesso si appresta ad affrontare il dossier occupazioni. In attesa che il Viminale sostituisca la vecchia circolare di Marco Minniti sulle occupazioni, c'è una lista di immobili, concordata con la Prefettura a cui spettano gli interventi, per i quali si è deciso di intervenire il prima possibile.

Al momento tra le priorità ci sono due ex scuole (l'8 marzo alla Magliana, la Don Calabria a Torrevecchia), Carlo Felice a pochi passi da San Giovanni e l'ex residence di via Tiburtina. Poi ci sono lo stabile di di via Carlo Felice 69, di proprietà dell'immobiliare Sidief (Bankitalia) e il palazzo dell'ex sede Inps di via Tuscolana, unico caso per il quale è stato effettuato un vero e proprio censimento degli occupanti. Con lo sprint imposto dal Viminale, adesso il Comune si troverà, a sua volta, a stringere sugli edifici da liberare. Forte del fatto che la ricollocazione non è più vincolante, fatta eccezione per le fragilità.

Il tema dunque sta tornando di attualità anche per la giunta Raggi. Dove ci sono assessori che spingono per una linea legalitaria senza se e senza ma ed altri che vogliono capire e approfondire per governare le complessità. Non è escluso che, fuoribusta, se ne parli anche oggi in giunta. In giornata è stata convocata una riunione ufficialmente per una manovra di bilancio in ottica assestamento (sono previsti più fondi al sociale) e potrebbe essere questa l'occasione per fare il punto. La paura di finire schiacciati dalla ruspa di Salvini c'è ed palpabile in Campidoglio, alla sindaca il compito di ricompattare le truppe rendendo riconoscibile l'identità del M5S.
 
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