Rischio occupazioni, ecco la mappa dei 150 edifici sorvegliati speciali

Rischio occupazioni, ecco la mappa dei 150 edifici sorvegliati speciali
di Alessia Marani
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Domenica 27 Gennaio 2019, 09:22 - Ultimo aggiornamento: 09:27

Non ci sono soltanto gli edifici da sgomberare e da liberare dagli occupanti. Ci sono anche gli stabili pubblici e privati abbandonati o in disuso da salvaguardare evitando che possano diventare nuove zone di conquista o covi di illegalità e degrado come il plesso in via dei Lucani, a San Lorenzo, dov'è morta Desirée Mariottini. La circolare del Viminale del 19 dicembre è stata chiara: bisogna monitorare le aree e i locali a rischio occupazione, così in centro come nelle periferie, più degradate e incontrollate. Alla prefettura il compito di fare pressing sulle autorità locali per impedire nuovi blitz degli abusivi, al Comune quello di intervenire in danno sulle proprietà private che non procedono con la messa in sicurezza degli immobili, capannoni ed edifici dismessi, attraverso la vigilanza e la chiusura degli accessi dall'esterno.

Ecco allora che nell'ultimo incontro a palazzo Valentini è stato deciso di dar  avvio ai cosiddetti tavoli interistituzionali (è l'epiteto usato in Campidoglio per spiegare il piano) che serviranno a raccordare le istituzioni per l'appunto ma anche le forze dell'ordine e i privati proprietari degli edifici per avviare delle ricognizioni e accertare che non ci siano pericoli oppure attivare le azioni per ripristinare il controllo e la sicurezza negli stabili vuoti.



LE PRIORITÀ
Di quante realtà però parliamo? I numeri non sono certi: gli immobili pubblici e privati inabitati sarebbero più di 1.500. Di questi, però, 150 sono quelli su cui si accendono i fari di Palazzo Valentini e del Dipartimento al Patrimonio che controlla attraverso i vigili urbani. A cui vanno sommati quelli nell'orbita di carabinieri e polizia. Si tratta anche di luoghi già bonificati o soggetti a sgomberi su cui bisogna fare prevenzione, ma anche di stabili che non devono finire nel mirino di senzatetto, professionisti delle occupazioni e criminalità comune. Per ogni Municipio, in media, si trovano dalle 10 alle 15 situazioni a rischio. Eccezion fatta per il XIII (Aurelio) che annovera solo un obiettivo sensibile. Molte le aree aperte nel mirino nel VI e alcune nel X, ma l'alert è puntato soprattutto su ex scuole, opifici, palestre e persino presidi sanitari ormai inutilizzati. L'elenco è lungo.
Compaiono, a esempio, un'ex scuola in via Tuscolana 113, un edificio della Regione Lazio in via Sagunto, una ex clinica in via delle Medaglie d'Oro 142, una vecchia officina in viale Marco Polo, un capannone (l'ex deposito Dente) del Demanio a Castel Giubileo, un centro sportivo nel XIV Municipio, un ex liceo artistico in viale di Tor Marancia 103, senza tralasciare l'ex fabbrica Buffetti di via di Villa Bonelli 21. Un caso quest'ultimo, su cui lo stesso parlamentino dell'XI a trazione M5S, il 21 gennaio ha inviato a firma del presidente Mario Torelli e del vice, Luca Ernesto Mellina una nota urgente al vicecapo di Gabinetto della sindaca Virginia Raggi, Marco Cardilli, in cui chiede «l'adozione dei provvedimenti necessari al ripristino e alla tutela della pubblica sicurezza» della struttura abbandonata dal momento che sembra sia abitata di notte.

Una missiva quasi carbonara dal momento che, spiegano i consiglieri Marco Palma (FdI) e la presidente della commissione Trasparenza, Giulia Fainella (Pd), «si tratta di un atto dalle modalità inusuali che, se portato in consiglio, avremmo votato anche noi dell'opposizione». Per questa poca chiarezza, la vicenda arriverà mercoledì in commissione Trasparenza.

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