Scuola, partenza in anticipo ma senza mensa e sostegno

Scuola, partenza in anticipo ma senza mensa e sostegno
di Camilla Mozzetti
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Domenica 10 Settembre 2017, 09:37 - Ultimo aggiornamento: 21:39
Pranzo al sacco, anzi no. I bambini portateli a casa tanto si esce prima. E attenzione ai piccoli con disabilità che hanno bisogno di un supporto in classe: potrebbe non essere garantito. Il suono ufficiale della campanella squillerà nelle scuole di Roma il prossimo 15 settembre. Così ha stabilito la regione Lazio nel calendario annuale per il nuovo anno d'istruzione 2017/2018. Eppure molti istituti, in virtù dell'autonomia scolastica (un sistema come vedremo a breve poco conosciuto dal Campidoglio) richiameranno molti ragazzi e bambini qualche giorno prima, a partire da martedì prossimo. Se la didattica punta al virtuosismo recuperando in questo modo qualche giorno di lezione, il sistema dei servizi garantito dal Campidoglio, tuttavia, per gli edifici di propria competenza non raggiunge neanche il sei politico. Sono infatti 1.124 gli istituti la cui gestione compete a Roma Capitale. In oltre il 50% il Comune garantisce, attraverso l'appalto centralizzato, il servizio di refezione scolastica, quello delle mense per capirci, oltre alla stipula dei contratti con le cooperative che si occupano invece dell'assistenza ai disabili (una copertura che a fronte delle richieste viene assicurata nel 40% delle scuole).


I SERVIZI
Ma questi servizi benché necessari non partiranno in tutte le scuole pronte ad aprire i portoni già prima della partenza ufficiale del 15 settembre. Il risultato? Il 15% dei circa 125 mila studenti che usano il servizio di mensa e il 20% dei quasi 9 mila ragazzi e bambini con disabilità non avranno un pasto né un supporto in classe, almeno fino al prossimo venerdì, pur rientrando a scuola tra il 12 e il 14 settembre. Pochi giorni di disservizio verrebbe da pensare ma molte sono le famiglie che accusano il Comune di lassismo. È una questione di principio se non di buon governo. Che in questo caso risulta assente sul registro. Prima dell'estate il dipartimento Scuola del Campidoglio inviò una missiva ai Municipi chiedendo prima l'elenco degli istituti che avrebbero anticipato il ritorno in classe e comunicando poi che, al netto dell'autonomia scolastica, i servizi di assistenza e di refezione sarebbero comunque partiti nella data fissata dalla regione Lazio. Poi, forse immaginando il problema che ne sarebbe nato, sempre il Dipartimento scuola tra giovedì e venerdì scorsi, ha contattato nuovamente i Municipi dicendo loro che potevano attivare i due servizi, sulla base delle esigenze, anche prima del 15 settembre. Pur con questa contromossa molte scuole non riusciranno comunque a garantire i servizi in ragione del fatto che le ditte per le mense dovranno attivarsi per garantire i pasti e le cooperative sociali, (per molte i contratti scatteranno solo dal 15 settembre), non sono disposte a coprire prestazioni senza assicurazioni né rimborsi.

GLI ISTITUTI
Facciamo qualche esempio e partiamo proprio dal XIV Municipio, territorio di residenza del sindaco Virginia Raggi. L'Istituto comprensivo Pablo Neruda (dove è tra l'altro iscritto il piccolo Matteo, figlio del sindaco) aprirà il 14 settembre ma la mensa come accusano molte famiglie della sede succursale «partirà forse il giorno dopo, per giovedì ci hanno detto accusa un papà che i bambini usciranno prima alle 12.30». Lo stesso canovaccio si ripete nelle scuole del V Municipio, in quelle del VI, del VII dell'VIII. Si salveranno solo quelle scuole dove anche per il servizio di mensa vige l'autonomia. Ma il Comune su questo ha già pronta una proposta di delibera che sta facendo il giro nei consigli municipali per riaccentrare tutta la refezione a partire dal 2020. A Monteverde, invece, dove ad aprire i battenti martedì saranno l'Istituto comprensivo via Fabiola e l'Oriani, il servizio di Aec partirà dal 15 settembre. «Le cooperative spiega la consigliera del Pd, Cristina Maltese sono state richiamate dal Municipio che ha chiesto loro di iniziare a svolgere il servizio anche prima dell'apertura ufficiale, ma non è possibile senza contratto e senza coperture assicurative, questa situazione ha penalizzato il diritto allo studio di molti bambini e giovani». Nel I Municipio dove l'assessore alla Scuola, Giovanni Figà Talamanca ha allertato sia le ditte per la refezione che le cooperative per l'assistenza Aec a prescindere dalle direttive del Dipartimento, i servizi saranno garantiti già dal 12 settembre quando riapriranno la maggior parte degli istituti, tra cui il Grilli, il Cadlolo, via Giulia e la Trento e Trieste. E non finisce qui, perché i problemi continuano e vanno dalla pulizia interna dei cortili (ancora ferma in 2 scuole su 3) alle derattizzazioni. Nel XIII Municipio «su 16 istituti conteggia il consigliere dem Massimiliano Pasqualini 13 devono ancora essere puliti». In III Municipio, invece, l'appalto per il verde interno alle scuole partirà solo lunedì con i primi interventi. Difficile credere possibile che più di 14 istituti riescano ad essere tirati a lucido in soli 4 giorni. Mentre la caccia ai topi, come il XV Municipio insegna, è totalmente ferma da mesi.