Roma, progettava attentati e faceva proselitismo sul web: marocchino condannato

Roma, progettava attentati e faceva proselitismo sul web: marocchino condannato
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Martedì 26 Settembre 2017, 23:20 - Ultimo aggiornamento: 27 Settembre, 16:03
Era vicino a una cellula terroristica che, con attività di proselitismo su internet, progettava attentati terroristici. Nessuno avrebbe sospettato di lui: pizzaiolo di 39 anni, marocchino residente a Roma. Dopo essere finito in manette e dopo una condanna in primo grado a 6 anni e 2 mesi di reclusione per associazione con finalità di terrorismo, ieri Abderrahim El Khalfi è stato giudicato dalla corte d'assise d'appello della Capitale. I giudici hanno disposto una lieve riduzione della pena: 4 anni e 8 mesi di carcere. I magistrati di secondo grado hanno infatti escluso l'aggravante della transnazionalità contestata.

El Khalfi (che durante l'udienza era collegato in videoconferenza dal carcere di Nuoro) fu arrestato dai carabinieri del Ros nell'ambito delle indagini che coinvolsero anche il tunisino Ahmed Masseoudi e il marocchino Mohammed Majene (per loro è in corso il processo di primo grado col rito ordinario). Sotto inchiesta c'era anche Khaled Amroune, che sembra sia morto in Siria nel febbraio 2013 partecipando ad azioni militari nelle file di Jabhat al-Nusra, organizzazione affiliata ad Al-Quaida.

Secondo l'accusa, la cellula della quale El Khalfi si ritiene fosse partecipe era dedita al proselitismo, all'indottrinamento e all'addestramento attraverso un sito web e un forum online. Abderrahim El Khalfi è stato
anche condannato al risarcimento dei danni in favore della presidenza del Consiglio dei ministri, costituita parte civile.
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