Roma, in affitto nelle case Ater con 6 immobili di proprietà

Roma, in affitto nelle case Ater con 6 immobili di proprietà
di Mauro Evangelisti
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Venerdì 19 Febbraio 2016, 08:55 - Ultimo aggiornamento: 16:25

Per il Comune sono poveri, tanto da avere diritto a una casa popolare per un centinaio di euro; nella vita reale sono fortunati proprietari immobiliari, anche con cinque o sei immobili sparsi tra Roma e provincia. Benvenuti nell'illegalità: sono almeno 200 i casi già scoperti di inquilini dell'Ater proprietari di altri appartamenti.
Chi pensa alle case popolari, in una città normale, ha in mente famiglie con un reddito basso, magari con i genitori senza lavoro che stringono i denti per mantenere i figli. Ecco, quando si parla di Roma questa fotografia si sbiadisce perché la realtà è differente. Nello stesso palazzo, insieme a chi realmente ha diritto a un alloggio a canone calmierato, possono abitare signori che hanno anche sei appartamenti di proprietà. Chiaro? Occupano una casa per la quale pagano circa 100 euro al mese e intanto nel loro patrimonio hanno molti appartamenti, forti del fatto che i controlli negli anni sono sempre stati confusi e inefficaci.

PUGNO DURO
All'Ater di Roma ora stanno viaggiando a venti-venticinque sgomberi al mese, l'ultimo l'altro giorno in piazza Donna Olimpia, a Monteverde. Ma la situazione di irregolarità è talmente radicata che per riportare la gestione del patrimonio immobiliare nel recinto della legalità servirà ancora molto tempo. Partiamo dal fenomeno degli inquilini delle case popolari che, quando i controlli sono finalmente partiti, sono risultati essere proprietari di altri immobili. Ma attenzione: non di una frazione di una casa diroccata ereditata da nonna in un cocuzzulo di una montagna. No, proprio di appartamenti, spesso più di uno.
 
PRIVILEGIATI
I numeri: sono almeno 200 gli assegnatari che, i controlli incrociati tra le banca dati di Agenzia delle Entrate e Anagrafe, hanno smascherato, perché non hanno più diritto alla casa popolare visto che sono proprietari di altri immobili. Tra questi ci sono anche casi estremi. Un signore che vive in un alloggio dell'Ater in Prati, dunque in centro, possiede anche altri tre appartamenti a Roma più un quarto ad uso ufficio. Domanda: perché non lascia la casa popolare a chi ne ha realmente bisogno? Perché pagare poco più di 100 euro in un quartiere prestigioso come Prati è un bel vantaggio, peccato che in questo modo sottragga un diritto alle famiglie realmente in difficoltà economica in graduatoria.

Secondo caso, ancora più eclatante: sempre zona Prati, un inquilino rilancia, visto che benché continui a vivere in una casa Ater è proprietario addirittura di altri sei immobili nel resto del Lazio. Infine, nel dossier dell'Ater che si appresta a sgomberare questi inquilini che giocano a Monopoli sulla pelle di chi in graduatoria attende un alloggio popolare, c'è un uomo al Flaminio che è proprietario di altre tre abitazioni in provincia di Roma. La collaborazione tra il commissario dell'Ater, Giovanni Tamburino, il direttore generale, Franco Mazzetto, e la task force di Roma Capitale insediata da Francesco Paolo Tronca, ha accelerato le indagini, anche se il tempo da recuperare rispetto alla carenza di verifiche del passato è ancora molto.

Negli ultimi tre mesi ci sono stati un centinaio di sgomberi e quando ieri i funzionari dell'Ater insieme alle forze dell'ordine sono andati a liberare un appartamento in zona piazza Sempione, hanno chiamato al telefono l'inquilino che non era presente. Per tutta risposta lui ha risposto: «State sgomberando casa mia? Ma quale?». Come dire: già quella domanda denotava che il suo patrimonio immobiliare è vario e ricco, visto che gli servivano chiarimenti per capire a quale appartamento si facesse riferimento.

Più in generale, l'Ater ha 46.500 appartamenti a Roma. Secondo i primi riscontri, le irregolarità - di ogni tipo, ad esempio anche perché il reddito dell'inquilino è troppo alto o perché magari dopo la morte dell'assegnatario è rimasto ad occupare la casa il figlio - sono 5.900. Il 15 per cento, una percentuale molto alta, che in realtà è perfino riduttiva rispetto a una giungla di case popolari rivendute o sub affittate abusivamente.

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