Roma, affittopoli militare: case in Centro a 800 euro senza averne diritto: 1.900 da sfrattare

Roma, affittopoli militare: case in Centro a 800 euro ma senza averne il diritto
di Valentina Errante e Alessia Marani
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Sabato 18 Gennaio 2020, 07:53 - Ultimo aggiornamento: 12:06

Il ministro Lorenzo Guerini non esclude di intervenire con un decreto sull'affittopoli della Difesa. Il nodo da sciogliere riguarda innanzitutto i 1.900 casi di persone che occupano abusivamente gli alloggi di servizio. Amici e parenti o, addirittura, amici di parenti di ex militari che, per canoni irrisori, continuano inspiegabilmente ad abitare in appartamenti trasmessi senza alcun criterio da chi un tempo aveva diritto di occuparli.

Difesa, scandalo affittopoli: 3.600 case occupate senza titolo da parenti di ex militari
 

 

È su questi casi che la procura di Roma farà le prime verifiche, per stabilire se l'occupazione si basi su dichiarazioni false. Poi c'è il problema delle cosiddette categorie protette e tutelate grazie a decreti e provvedimenti degli anni passati: vedove anziane di militari, o situazioni di fragilità (circa 1.700 casi) che impediscono al ministero della Difesa di disporre degli appartamenti. Il conto raggiunge i 3.600 immobili, che rientrano tutti nella categoria dei cosiddetti sine titulo. Ossia case a disposizione di persone che non avrebbero diritto agli alloggi di servizio. I canoni sono minimi: a Roma, un appartamento nel cuore di Trastevere, in via Garibaldi, costa 800 euro al mese.

E il problema non riguarda solo il danno erariale, visto che il ministero paga anche l'Imu, ma il fatto che molti militari, aventi diritto, attendono l'assegnazione di un alloggio. E che dei 16.398 appartamenti del patrimonio, oltre 5.000 non sono disponibili: non ci sono i soldi per eseguire i lavori di manutenzione. Una questione sulla quale l'associazione sindacale Libera rappresentanza dei militari chiede da tempo soluzioni concrete.

I NUMERI
Nella mappa tracciata dallo Stato Maggiore della Difesa è il Lazio la regione dove ha sede il numero più alto degli alloggi che dovrebbero essere messi a disposizione dei militari. Sono in tutto 3.845. Ma l'esigenza del personale che ha fatto domanda o avrebbe diritto è gran lunga superiore. La questione degli appartamenti occupati sine titulo è al centro di uno scontro che ha visto parecchi interventi anche da parte del ministero per cautelare eredi e parenti di militari. In tutto il centro Italia gli occupanti che non avrebbero diritto raggiungono quota 1.030, mentre al Nord sono 705 e al Sud 1.024.

LE MISURE
La questione si trascina da anni. E mentre il pm Gennaro Varone dovrà accertare se i 1.900, che non risultano neppure nelle fasce protette, abbiano dichiarato il falso per continuare a occupare gli immobili, o ci siano stati casi di abuso e omissioni in atti d'ufficio da parte di chi ha assegnato gli appartamenti, il ministero ipotizza di riordinare la materia con un decreto. Le parole del sottosegretario alla Difesa Angelo Tofalo lasciano pochi margini ai dubbi sulla linea da tenere, del resto a trasmettere gli atti alla magistratura è stato proprio l'Amministrazione. «Riguardo alla problematica dei sine titulo la mia posizione è stata sempre molto chiara - ha scritto Tofalo in un lungo post su Facebook - al netto di casi limite che devono trovare tutela, la Difesa deve accelerare nella riacquisizione dei propri beni».

Ma la vicenda è tutt'altro che lineare. Per amici e parenti alla lontana di ex militari, 1.900 in tutto, che occupano le case abusivamente, non dovrebbe essere difficile riuscire nell'impresa, ma per gli altri 1.700, ossia vedove o figli di ex militari, i passaggi non potranno essere diretti. Perché negli anni sono intervenuti decreti e provvedimenti che hanno allargato le tutele.

A difendere una parte dei senza diritto è Sergio Boncioli, coordinatore nazionale di Casadiritto: «Non siamo abusivi. Siamo sine titulo legittimati da leggi e decreti a restare in questi alloggi. Gli abusi vanno perseguiti e ci sono tutti gli strumenti per farlo: chi per rimanere negli alloggi ha usato false dichiarazioni dei redditi o false attestazioni legge 104 deve denunciare, ma mi sono stancato di essere messo ogni volta sotto accusa come se fossi un coordinatore di abusivi».
 

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