Raggi: «Affittopoli è finita: mai più case a Fontana di Trevi a 210 euro al mese»

Raggi: «Affittopoli è finita: mai più case a Fontana di Trevi a 210 euro al mese»
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Giovedì 12 Luglio 2018, 13:30 - Ultimo aggiornamento: 14 Luglio, 10:13

«Mettiamo ordine nella gestione del patrimonio comunale, una fetta di quello disponibile che per anni il Comune ha affittato a 2 lire. Abbiamo trovato un appartamento davanti a Fontana di Trevi di 98 metri quadrati con un canone di 210 euro al mese, dieci volte meno del prezzo di mercato. L'era di affittopoli è finita. Dopo il censimento stiamo riallineando questi canoni. Da un incasso di 1,1 milioni riusciremo a introitare circa 7 milioni di euro». Lo annuncia la sindaca Virginia Raggi.

«La fine di affittopoli, al via la messa a reddito degli appartamenti del patrimonio disponibile con canoni di libero mercato. La rivoluzione interesserà circa 570 appartamenti, determinando un introito stimato per le casse capitoline di quasi 7 milioni di euro all'anno a fronte dell'attuale di circa 1 milione e 100 mila euro. L'incremento è del 627%». Così in un post su Facebook la sindaca di Roma Virginia Raggi. «Assicureremo finalmente una valorizzazione ottimale degli appartamenti del patrimonio disponibile di Roma Capitale - scrive Raggi - mettendo fine ad ingiustificabili disparità di trattamento e aumentando gli introiti a disposizione per investimenti nei servizi ai cittadini e nello sviluppo della città. La delibera prevede la valorizzazione e la messa a reddito di tutto il patrimonio disponibile di tipo abitativo attraverso l'applicazione di canoni di libero mercato con durata minima di 4 anni, previo esperimento della procedura di asta pubblica e aggiudicazione dell'immobile con il criterio del maggior rialzo rispetto all'importo posto a base. Ogni singola unità immobiliare interessata dal provvedimento sarà quindi oggetto di stima sulla base del valore medio delle locazioni secondo quanto stabilito dalle tabelle Omi. In attesa dell'asta - conclude la sindaca - per le occupazione senza titolo si procederà alla richiesta dell'indennità di occupazione determinata secondo tali criteri. I contratti di locazione con gli attuali inquilini saranno disdettati». 

«Oggi diciamo con forza che l'era di affittopoli è finita», aggiunge Virginia Raggi. «Oggi presentiamo un lavoro condotto in maniera certosina dall'assessorato e dalla commissione Patrimonio, un lavoro importante perché come avevamo promesso all'inizio del mandato avremmo ricominciato a portare ordine e legalità nella gestione del patrimonio del Comune di Roma. Oggi ne illustriamo una fetta, quella del patrimonio disponibile, ossia case e appartamenti che Roma da anni ha affittato a due lire». La sindaca ha inoltre citato alcuni esempi: «Abbiamo trovato un appartamento a Fontana di Trevi di 98 mq affittato a un canone di 210 euro al mese quando il prezzo di mercato è di 2.200, dieci volte di più. A corso Rinascimento ci sono 83 mq affittati a 160 euro quando il prezzo di mercato è di 1.800, a piazza Navona 30 metri più 30 di terrazza addirittura a 13,50 euro con un canone di mercato stimato di 1.000 euro». «Con questa delibera, - ha spiegato ancora - dopo un'indagine appartamento per appartamento, stiamo riallineando i canoni al prezzo di mercato perché vengano affitatti al giusto prezzo e il ricavato andrà a finanziare i servizi che Roma deve erogare tutti i cittadini. Da un incasso di 1,1 milioni di euro, quando sarà completo il riallineamento dei canoni arriveremo a introitare circa 7 milioni di euro. La rivoluzione interesserà circa 570 appartamenti, determinando un introito stimato per le casse capitoline di quasi 7 milioni di euro all'anno a fronte dell'attuale di circa 1 milione e 100 mila euro.

Questo lavoro - ha chiarito - non vuole penalizzare le persone ma ristabilire principi di legalità ed equità, perché il patrimonio di proprietà del Comune è un bene che è stato svenduto e dimenticato, costituendo piccole sacche di privilegio agli occupanti a detrimento non solo delle casse capitoline ma di tutti i cittadini romani che avrebbero potuto usufruire di servizi che invece non hanno avuto. Questa - ha concluso Raggi - è solo la prima fase del lavoro di assessorato e commissione, oggi tracciamo una linea e cominciamo a renderlo noto».

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