Case comunali a Fontana di Trevi canoni bassi anche ai super redditi

Case comunali a Fontana di Trevi canoni bassi anche ai super redditi
di Lorenzo De Cicco
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Martedì 16 Febbraio 2016, 08:40 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 08:43

Redditi alti, fino a 250mila euro, immobili di proprietà in altri quartieri, occupanti abusivi senza i requisiti per essere regolarizzati. Da Fontana di Trevi a Borgo Pio, passando per Testaccio fino a Pietralata e Monti Tiburtini, il Comune ha deciso di dare la caccia ai furbetti che abitano nelle case dell'Edilizia residenziale pubblica, a canoni ultra-favorevoli, senza averne i titoli. Magari con modelli 730 da favola. I primi 14 sfratti già sono stati eseguiti. Altri 17 sono attesi nei prossimi giorni.

ACCANTO AI MONUMENTI
Nella lista degli appartamenti “sotto osservazione” del Campidoglio, ci sono anche indirizzi illustri: via dei Cappellari, dietro Campo de' Fiori, piazza Testaccio, dove diversi immobili Erp hanno affitti tra i 50 e i 200 euro, ma anche Borgo Pio, a due passi da San Pietro, oppure Fontana di Trevi. Case con viste da sogno, nelle zone della città più ammirate e fotografate da romani e turisti, affittate a poco più di 200 euro al mese a chi non ne avrebbe diritto.
È dai primi di febbraio che la task force istituita dal commissario Tronca ha iniziato a dare la caccia agli abusivi delle case Erp di Roma Capitale e dell'Ater, attraverso l'Ufficio Interventi Alloggiativi del Dipartimento Politiche abitative e l'Ufficio decadenze. Con una duplice missione: realizzare controlli incrociati sui patrimoni personali degli inquilini e sulle dichiarazioni dei redditi, ma anche analizzare, una per una, le domande di regolarizzazione che sono arrivate dagli occupanti. Pratiche che per anni sono rimaste in stand-by nelle scrivanie degli uffici comunali (le più recenti sono del 2009, ma molte istanze sono vecchie di oltre un decennio) senza mai portare l'iter a conclusione, sia in senso positivo che negativo. Un limbo, che ha permesso a molti occupanti di restare nelle case riservate ai più disagiati, da abusivi, anche con stipendi annuali a sei cifre. I primi provvedimenti di decadenza sono partiti a inizio mese. Altri sono stati firmati venerdì. I controlli riguardano il centro storico, ma non solo. Il 12 febbraio l'Ufficio Sanatorie del Comune ha bocciato la richiesta di regolarizzazione di tre occupanti. Tutti e tre avevano redditi molto superiori ai limiti di legge per le case popolari. Due appartamenti erano a Pietralata (uno in via Wagner, l'altro in via Gaetano Giorgio Gemmellaro), un altro era vicino alla fermata Battistini della metro A, in via Angelo Mai.

IMMOBILI INTESTATI
Proprio questo lavoro di indagine degli 007 comunali ha portato alla luce casi clamorosi: l'inquilino di un alloggio Erp sulla Palmiro Togliatti è risultato proprietario di ben 5 immobili in altri quartieri di Roma. Però la casa del Comune non la voleva lasciare. E non si tratta di un'eccezione. In via delle Isole Curzolane l'amministrazione ha dichiarato la «decadenza dell'assegnazione dell'alloggio» a un inquilino che è «titolare di diritti di proprietà su immobili siti nel territorio nazionale». E lo stesso è accaduto in via Monte Scalambra, dove un affittuario - nonostante si ritrovasse con diversi appartamenti intestati - ha perfino provato ad acquistare l'immobile del Comune. A prezzo agevolato, ovviamente.