Roma, cassonetti bruciati, spunta una pista: un video incastra il piromane

Roma, cassonetti bruciati, spunta una pista: un video incastra il piromane
di Alessia Marani
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Sabato 7 Aprile 2018, 08:18 - Ultimo aggiornamento: 11:48

Ci sono delle immagini nelle mani degli investigatori che potrebbero portare presto a una svolta nella caccia al piromane (o alla banda di incendiari) che da ottobre, con una recrudescenza impressionante negli ultimi due mesi, sta bruciando uno dopo l'altro i cassonetti dell'Ama al Tuscolano, oltre 120 quelli divorati dalle fiamme, gli ultimi tre giovedì notte in via Cartagine un quarto in via del Calice, zona Statuario.
 



Le sequenze riprese da alcune videocamere di sorveglianza di banche ed esercizi commerciali ora al vaglio della polizia scientifica insieme con alcuni residui rinvenuti dai vigili del fuoco nei pressi dei contenitori danneggiati, come in via Anicio Gallo o in via Tito Labieno, potrebbero a breve confermare alcuni sospetti e svelare profili sott'inchiesta. Come ogni piromane che si rispetti, non è affatto escluso che dopo il raid, l'autore dei roghi sia addirittura rimasto nei dintorni e magari tornato indietro per «vedere l'effetto che fa», non resistendo neppure alla tentazione di scattare un selfie. Gli investigatori hanno passato al setaccio i video e le foto girate sui social nell'immediatezza dei fatti, soprattutto nella notte tra il 25 e il 26 marzo quando nell'area tra la fermata metro Giulio Agricola e l'Appio Claudio sono bruciati una ventina di contenitori, alla ricerca di volti o targhe ritenute interessanti o collegate con personaggi con precedenti specifici; la chiave per risolvere il rebus.

I TESTIMONI
Il fuoco, del resto, il 12 marzo non ha risparmiato neanche quattro cassonetti (e una Fiat Panda parcheggiata vicino) sistemati in via Marco Valerio Corvo, stesso indirizzo degli uffici del commissariato Tuscolano dove nei giorni scorsi sono stati sentiti diversi testimoni dando una forte accelerata alle indagini. I raid, però, stando alle informazioni raccolte finora nei vari filoni di indagine tra polizia, carabinieri della Compagnia Casilina e vigili di piazza Cinecittà, non sarebbero avvenuti tutti secondo le stesse modalità e quindi le mani incendiarie potrebbero essere molteplici. Resta da capire, soprattutto, se ad armarle sia stata solamente la sete di fuoco di una mente disturbata o una strategia dolosa ben precisa, mirata a lanciare segnali o avvertimenti in una città in cui, a ogni servizio pubblico, ha spesso corrisposto un clima di condizionamento e corruzione; dubbio che serpeggia con insistenza negli uffici Ama di via Calderon de la Barca, dell'assessorato capitolino all'Ambiente e non da ultimo del VII Municipio dove la presidente M5S Monica Lozzi, giovedì, ha protocollato una denuncia contro ignoti. «Le dimensioni del fenomeno sono tali che non debbono essere sottovalutate - spiega - ogni cassonetto incenerito corrisponde a un danno da mille euro e c'è il rischio che prima o poi ci scappino morti o feriti.

Le fiamme spesso hanno sfiorato finestre e balconi, i roghi sono avvenuti anche in pieno giorno, con le strade affollate. Pensare che ad agire sia solo una persona è difficile, ma chiunque sia va fermato». Le incursioni in via Cartagine e al vicino Statuario sono arrivate, tra l'altro, a poche ore dalle parole della sindaca Virginia Raggi in occasione della riattivazione di un'officina Ama a Ostia, quartiere dove sono bruciati un altro centinaio di contenitori e l'altra estate i piromani hanno cancellato un altro pezzo della pineta di Castelfusano: «Si bruciano cassonetti per colpire direttamente Ama», aveva detto Raggi chiedendo al prefetto «maggiore attenzione». I roghi dell'altra notte sono così apparsi come una risposta immediata. Nei prossimi giorni, dunque, dovrebbe arrivare sui tavoli della Procura di piazzale Clodio una prima informativa per stanare gli autori. Nel frattempo polizia e carabinieri hanno aumentato i servizi di prevenzione nel territorio, anche in borghese, con la speranza di cogliere l'incendiario in azione. La caccia continua.
 

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