Roma, allarme cassonetti bruciati: in 3 mesi più di 200 roghi

Roma, allarme cassonetti bruciati: in 3 mesi più di 200 roghi
di Mauro Evangelisti
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Venerdì 16 Marzo 2018, 08:08 - Ultimo aggiornamento: 30 Marzo, 09:29

Duecento cassonetti a fuoco in poco più di tre mesi. Due le zone colpite maggiormente: il Tuscolano, dunque periferia sud-est di Roma, e Ostia, sul litorale, ad ovest, quindi dall'altra parte della città. Poi, però ci sono le eccezioni, come quella di ieri mattina, in via Pietro Venturi, zona Portuense, dove il fumo nero che superava i palazzi raccontava di alcuni cassonetti bruciati in pieno giorno. L'Ama ogni volta presenta denuncia alle forze dell'ordine, ma la verità è che ancora una spiegazione a questo fenomeno non è stata data. Tenendo conto che ogni cassonetto costa 750 euro, in pochi mesi a causa dei piromani sono stati spesi 150mila euro per sostituire quelli carbonizzati.

TORNANO
Altro dato: in alcune strade del Tuscolano, zona Giulio Agricola, i piromani sono tornati tre volte. Per capire: una notte hanno bruciato i cassonetti, l'Ama dopo qualche giorno li ha sostituiti, i piromani sono tornati e hanno incendiato quelli nuovi. Ama ne ha messi degli altri e, puntuali, anche quelli sono stati distrutti con il fuoco. I casi di piromani-ripetenti sono vari. Torniamo al VII Municipio, Tuscolano: via Calpurnio tre roghi, viale Spartaco tre, via Valerio due, via Luscino due, piazza dei Consoli due. Tutto in un quadrilatero attorno alla stazione metro Giulio Agricola. Solo in questa zona sono settanta i cassonetti distrutti. Analoga situazione a Ostia e dintorni, dove a novembre, quando si votava per il Municipio, si pensava fossero azioni per avvelenare le elezioni. Ma i roghi sono proseguiti, ce ne sono stati anche due settimane fa nella zona di via delle Baleniere, mentre tre giorni fa in piazza delle Repubbliche Marinare hanno bruciato due automobili (ma secondo gli investigatori il piromane delle macchine non ha nulla a che fare con quello dei cassonetti). In totale, come detto, sull'intero territorio romano l'Ama negli ultimi mesi ha contato circa 200 cassonetti bruciati.
Bene, ma cosa c'è dietro? Detto che a Roma i cassonetti a fuoco sono un fenomeno costante, la recrudescenza degli ultimi mesi non sembra collegata alla crisi della raccolta. Per capirci: in altri periodi, a Tor Bella Monaca ad esempio, alcuni cittadini davano a fuoco a cassonetti e spazzatura non raccolta, per protesta.

PISTE
Al Tuscolano la raccolta ha i problemi usuali, la spazzatura resta a volte sui marciapiedi, ma non siamo comunque a un'emergenza tale da fare pensare a una rivolta dei cittadini. C'è chi come suggestione chiama in causa l'ipotesi che qualcuno spera così di convincere Ama a fare nuove assunzioni. Ma l'ipotesi più plausibile è che siamo di fronte soprattutto all'azione di balordi e teppisti. C'è solo un elemento che non torna: perché un piromane torna sempre nelle stesse strade?
 

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