IL PIANO
Da dove arriveranno questi 350 milioni e rotti? Per il Campidoglio in gran parte dalle revisione degli estimi catastali, di cui si occupa l’Agenzia delle entrate, che porterà in dote maggiori incassi dalla tassa sugli immobili, nella versione che sarà proposta dal Governo per il prossimo anno. «Non ci sarà alcuna stangata per i romani», assicura l’assessore al bilancio Daniela Morgante. L’incognita, però, si chiama addizionale Irpef: il Governo ha concesso al Campidoglio la possibilità, dal 1° gennaio, di aumentare l’aliquota dallo 0,9 per cento attuale fino all’1,2, con lo 0,4 che però, almeno per qualche decennio a venire, sarà girato direttamente alla gestione commissariale del debito accumulato prima del 2008.
Ignazio Marino ripete ogni giorno di voler evitare aumenti dell’addizionale: «Io non volevo aumentare l’Irpef nel 2013 e spero che possa essere evitato qualsiasi aumento anche nel 2014 - ha detto il sindaco a Radio Popolare - Certo, partiamo da una situazione di debito drammatica, ma il mio indirizzo è quello di non farlo pagare ai cittadini». Resta da capire se sarà realisticamente possibile, vista la coperta cortissima, lasciare invariate le tasse comunali. E dalla maggioranza arrivano già le prime proposte: «Nel bilancio 2014 possiamo iniziare a prevedere la sperimentazione dello scaglionamento dell’addizionale Irpef per fasce di reddito, in conformità con la maggior parte dei Comuni italiani - dice il capogruppo di Sel Gianluca Peciola - in considerazione dell’innalzamento della soglia massima che è stato concesso a Roma Capitale». Sel propone, in particolare, l’esenzione per chi ha un reddito inferiore a 20 mila euro.
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