Bimbi trovati sul Monte Livata, parlano i soccorritori: «Per noi è una mamma coraggio»

Bimbi trovati sul Monte Livata, parlano i soccorritori: «Per noi è una mamma coraggio»
di Laura Bogliolo
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Sabato 4 Gennaio 2014, 08:58 - Ultimo aggiornamento: 5 Gennaio, 11:37

​L’ha portata in spalla, mentre continuava a chiedere i soccorsi per i bambini, ha cercato di non farla addormentare perch rischiava l’ipotermia. «Per me è mamma coraggio». Vincenzo Ottaviani, 36 anni, è responsabile della Protezione civile di Filettino, ed è stato l’uomo che insieme ad altri soccorritori ha trovato Alexia Canestrari, mamma di Nicole, che insieme a Manuel erano scomparsi sul Monte Livata. Quattro e cinque anni, due piccolini che hanno resistito a una notte da incubo.

UNA ZONA IMPERVIA

«Aveva i pantaloni e la giacca strappata, ghiaccio nei calzini e appena l’abbiamo trovata ha voluto risalire la montagna con noi per ritrovare i bambini, poi si è sentita male e l’ho portata a spalle a valle». Secondo Ottaviani, responsabile dell’Associazione radio soccorso, «la mamma ha fatto bene a non portare con sé i bambini, quella è una zona impervia piena di fossi, dirupi, non sarei davvero voluto essere stato al suo posto, ma ha fatto bene. Forse non avrebbe dovuto allontanarsi e aspettare i soccorsi, ma la situazione era davvero difficile».

Ottaviani racconta le prime parole della mamma: «Ci ha detto che lasciato i bambini perché erano stanchissimi, inoltre aveva visto il paese e pensava che sarebbe riuscita a raggiungerlo in breve tempo. Chi non è esperto di montagna non sa che le prospettive ingannano». Il soccorritore racconta della chiamata ricevuta dalla sala operativa della Protezione civile della Regione Lazio alle 20.30 del 31 dicembre, poi del ritrovamento delle prime tracce: «All’1.30 la mia squadra ha trovato tracce degli scarponcini e dello slittino poco fuori dal campo da sci di Campo dell’Osso. Alle 3.30 abbiamo trovato la donna, per tutte le ricerche coordinate dai carabinieri di Subiaco urlavamo il suo nome, alla fine l’abbiamo sentita». Alexia è stata portata fino all’ambulanza su un mezzo privato. Alla guida Claudio De Carolis, ex volontario della Protezione civile. «Ho quattro figli - racconta De Carolis, 34 anni, di Vallepietra - la donna è stata coraggiosa a lasciare i bambini e ad avventurarsi in quel posto così pericoloso, i piccoli di notte avrebbero incontrato moltissime difficoltà nel cercare di raggiungere il paese. Ci sono dirupi, è buio e sarebbero potuti scivolare».

LUPI E CINGHIALI

L’intero paese di Vallepietra si è subito unito ai soccorritori. Tra loro c’era anche Flavio De Santis, agente di polizia del commissariato di Fiuggi, e assessore all'agricoltura del comune di Vallepietra. «Ho preso parte ai soccorsi il primo gennaio dalle 7,30 - racconta De Santis - Alexia non doveva avventurarsi nel bosco, ma poi è stata coscienziosa, sarebbe stata una follia portare con lei i bambini, Colle Crocione è una zona pericolosissima, ci sono dirupi, il corso d’acqua di Fonte delle Vaglie, ma anche lupi e cinghiali: non posso neanche immaginare cosa sarebbe potuto accadere, la donna è stata trovata in pessime condizioni, aveva pantaloni e giacca strappati ed era caduta in un ruscello. Ha rischiato di morire per assideramento. Ha lasciato i bimbi in un luogo protetto da una roccia e sono stati bravissimi a non allontanarsi».

Alexia, intanto, dopo aver lasciato l'ospedale di Subiaco racconta: «Non sono un mostro, ho agito come una madre di una qualsiasi specie che in una giungla vuole trovare la salvezza per i propri cuccioli. Non ho dato la mia giacca ai bimbi perché altrimenti oggi non sarei qui».

laura.bogliolo@ilmessaggero.it

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